Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata senza direzione precisa per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,1%, il Dax lo 0,2% e il Ftse 100 lo 0,3%. A Wall Street, lo S&P 500 guadagna lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,7%.
L’Agenzia internazionale dell’energia ha abbassato le stime sulla domanda globale di petrolio, con i rinnovati lockdown per contenere la pandemia che minacciano la ripresa attesa per quest’anno, indicando però un recupero nel secondo semestre.
La società russa Gazprom, nel suo prospetto di emissione di bond, ha dichiarato che esistono rischi di sospensione o annullamento del progetto di gasdotto Nord Stream 2 a causa delle pressioni politiche.
Lunedì, gli Stati Uniti hanno informato la Germania, principale partner europeo del progetto di Gazprom, dell’intenzione di imporre sanzioni sulla nave russa posatubi Fortuna e il suo proprietario, Kvt-Rus, coinvolta nella costruzione del gasdotto che collegherà la Russia alla Germania.
Chevron e altre società aiuteranno lo sviluppo nello sviluppo di gasdotti in Israele investendo circa 235 milioni di dollari in pipelines per l’esportazione in Egitto. Intanto, Goldman Sachs ha confermato il giudizio ‘buy’ sul titolo e limato il target price da 104 a 101 dollari, mentre Cowed ha migliorato il prezzo obiettivo da 90 a 99 dollari.
La stessa Cowen ha tagliato la raccomandazione su Total da ‘ouperform’ a ‘market perform’ e il target price da 48 a 40 dollari.
Halliburton ha riportato un eps adjusted di 0,18 dollari nel quarto trimestre, inferiore alle attese, mentre i ricavi sono diminuiti del 38% a 3,24 miliardi. Secondo il Ceo Jeff Miller, però, lo storico crollo della domanda per le oilfield services si starebbe esaurendo, con le attività che stanno cominciando a stabilizzarsi fuori dagli Usa.
Rwe venderà una quota del 24% in quattro impianti eolici onshore situati in Texas alla società inglese Greencoat Renewables.
Eni, insieme a Shell e Total, ha ceduto la sua partecipazione di minoranza nella licenza Oml 17 in Nigeria alla società nigeriana Tnog, che si è assicurata una quota del 45% come prima parte di un accordo che potrebbe arrivare a un valore di oltre un miliardo di dollari.