Marzocchi Pompe, azienda attiva nella progettazione, produzione e commercializzazione di pompe e motori ad ingranaggi ad elevate prestazioni, ha comunicato ieri a mercati chiusi i dati preliminari per l’esercizio 2020.
I ricavi hanno registrato un calo del 12,8% a 34,2 milioni (al netto del contributo straordinario “take-or-pay” di 0,8 milioni fatturato per la clausola relativa al mancato raggiungimento dei quantitativi minimi prevista nel contratto con il principale cliente automotive).
A fronte della contrazione dei primi sei mesi dell’anno, il secondo semestre ha visto ricavi in crescita del 19,1% su base annua (sempre al netto del “take-or-pay”) riportando l’azienda sui livelli pre-pandemia.
La ripresa è avvenuta in particolare nel comparto Automotive, dove nel secondo semestre si è registrato rispettivamente un + 56% rispetto al primo semestre 2020 e un + 39,7% rispetto al secondo semestre 2019 (pre-Covid).
Anche i ricavi del Core business hanno comunque registrato un significativo contributo, con un secondo semestre 2020 in crescita a +6,4% rispetto al primo. La quota export è al 77,5%, in aumento rispetto al 75% del 2019, soprattutto grazie alla ripresa del mercato Nordamericano.
Il recupero delle vendite nel secondo semestre ha avuto effetti positivi anche sull’indebitamento finanziario netto, sceso a 9,6 milioni rispetto agli 11,2 milioni al 30 giugno 2020 e ai 12,5 milioni di fine 2019.
Inoltre, nel corso del secondo semestre del 2020, Marzocchi Pompe ha costituito la società di diritto cinese “Marzocchi Symbridge Hydraulic (Shangai) Co. Ltd”, in joint-venture con un partner locale, con l’obiettivo di aumentare la penetrazione commerciale in Cina, con particolare riferimento ai prodotti del proprio core business.
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