Nel quarto trimestre del 2020 Intel ha riportato ricavi per 20 miliardi di dollari (-1% a/a) superiori alle stime degli analisti (17,5 miliardi).
I ricavi da Data Center sono diminuiti del 15% a 6,1 miliardi (consensus 5,37 miliardi), quelli da IoT si sono attestati a 777 milioni (stime 634,4 milioni) e il fatturato di Mobileye a 333 milioni (attese 250 milioni).
L’Eps adjusted si attesta a 1,52 dollari per azione, rispetto a 1,11 previsti dagli analisti.
Per il primo trimestre del 2021 il colosso statunitense stima un giro d’affari di 18,6 miliardi.
La Società è stata costretta a rilasciare i risultati in anticipo, a causa di un attacco informatico che ha ottenuto l’accesso alle informazioni finanziarie sensibili, spingendo Intel a diffondere i numeri prima della chiusura del mercato.
Il titolo ha chiuso la seduta con un rialzo del 6,5% in scia ai numeri sopra le attese, ma ha perso terreno nel mercato after-hours (-4,7%) dopo aver reso noto di voler internalizzare la produzione.
Il nuovo Ceo, Pat Gelsinger, ha infatti affermato di voler riconquistare la leadership dell’azienda nella produzione di chip, aggiungendo che entro il 2023 la maggior parte della stessa avverrà internamente, anche se verrà fatto un maggior ricorso a fornitori esterni per altre tipologie di tecnologie e prodotti, data l’ampiezza del portafoglio.