Le borse europee archiviano gli scambi in territorio negativo e Wall Street rallenta il passo dopo le affermazioni del senatore democratico Schumer sulle tempistiche di implementazione degli stimoli economici.
A Piazza Affari il Ftse Mib termina in ribasso dell’1,6% a 21.735 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,7%), il Cac 40 di Parigi (-1,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,9%) e il Ftse 100 di Londra (-0,8%).
A preoccupare gli investitori del Vecchio Continente è soprattutto la pandemia, con la Francia vicina ad un nuovo lockdown, mentre il Regno Unito sta valutando controlli più stringenti alle frontiere. Le nuove simulazioni di Bruxelles indicano diverse zone ad alto rischio anche in Italia, Germania, Spagna e Portogallo. Intanto, il colosso farmaceutico Merck ha stoppato il programma per la ricerca di un vaccino contro il Covid-19.
Oltreoceano, arretrano Dow Jones (-0,6%) e S&P500 (-0,2%) e viaggia poco mosso il Nasdaq (+0,1%), dopo le dichiarazioni di Schumer secondo cui l’obiettivo è approvare il piano di stimoli entro un mese o un mese e mezzo. Parole che hanno smorzato l’entusiasmo degli ultimi giorni per il programma da 1.900 miliardi di dollari di Biden, che aveva spinto l’azionario globale su nuovi massimi, alimentando dubbi sulla tempestività degli aiuti.
Nei prossimi giorni l’attenzione si focalizzerà sul forum di Davos e sulla riunione della Fed, la prima dell’era Biden e con il nuovo segretario del Tesoro statunitense, Janet Yellen, predecessore di Powell alla guida della banca centrale americana. Riflettori puntati anche sulle trimestrali, con i conti delle big tecnologiche.
Per quanto riguarda l’agenda macro, in mattinata è stato pubblicato l’indice IFO di gennaio relativo alla fiducia delle aziende tedesche, che si è attestato per il mese di gennaio a 90,1 punti, inferiore rispetto alle attese (91,4) e alla rilevazione di dicembre (92,2), così come l’indicatore relativo alle aspettative di business, sceso da 93 a 91,1 punti (consensus 93,6 punti). Negli Usa l’indice manifatturiero della Fed di Dallas ha deluso le attese passando da 9,7 a 7,0 punti.
Sul Forex l’euro/dollaro si deprezza a 1,213 mentre il dollaro/yen si mantiene in area 103,8.
Tra le materie prime hanno frenato le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 55,1 dollari e il Wti (-0,3%) a 52,1 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si contrae a 123 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,69%, mentre il premier Conte starebbe valutando di rassegnare le dimissioni per puntare al reincarico con una maggioranza più solida.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap gli acquisti premiano soprattutto Diasorin (+2,7%), favorita dal persistere della pandemia e dalla necessità di tamponi. Bene le utilities Terna (+1,7%), Italgas (+1,4%), Hera (+0,9%) e Snam (+0,8%). Tra le peggiori, invece, Stellantis (-4,65%) e Cnh(-4,9%).