Mercati Asiatici – Seduta in rosso per Cina e Giappone in attesa della Fed

Seduta in rosso per le principali piazze asiatiche nonostante il recupero nel finale di Wall Street, con l’attenzione degli operatori concentrata sui possibili ritardi nell’attuazione del pacchetto di stimoli fiscali da 1.900 miliardi a cui sta lavorando il neo presidente Joe Biden, che potrebbero arrivare non prima di metà marzo secondo il senatore Chuck Shumer.

Il tutto in attesa della riunione di oggi e domani della Fed, che dovrebbe confermare una politica monetaria accomodante.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni sull’andamento dell’epidemia e sul rallentamento della campagna di vaccinazione.

“Bisogna rafforzare il coordinamento macroeconomico globale. La ripresa globale rimane traballante e l’outlook incerto. La via d’uscita dai problemi attuali “è un rafforzamento del multilateralismo”, ha affermato il presidente cinese Xi Jinping intervenendo al World Economic Forum.

Le relazioni tra Cina e Stati Uniti continuano a pesare sul sentiment. La Cina ha detto martedì che condurrà esercitazioni militari nel Mar Cinese Meridionale questa settimana, pochi giorni dopo che Pechino si è arrabbiata per l’ingresso di un gruppo di portaerei statunitensi nelle acque contese.

Il presidente Biden vuole affrontare le relazioni con Pechino con “pazienza”, hanno fatto sapere dalla Casa Bianca.

Nel frattempo, il fornitore di indici MSCI Inc ha detto che cancellerà i titoli di cinque società cinesi da alcuni indici a partire dalla chiusura del 27 gennaio salvo diversi orientamenti.

La banca centrale cinese ha inaspettatamente ritirato fondi dal sistema finanziario
mentre un consulente ha parlato il rischio di bolle di asset.

La Cina sta facendo fronte a diversi focolai di coronavirus, con le autorità preoccupate per i numerosi viaggi attesi in occasione del Capodanno lunare di febbraio, chiedendo di ridurre gli spostamenti e procedendo con milioni di test.

In Giappone diversi esponenti della banca centrale hanno chiesto acquisti più flessibilità negli acquisti di exchange trade funds, che potrebbero emergere come un altro fattore negativo per le azioni quando la banca centrale rivedrà le proprie politiche a marzo.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si fissa 1,2126 a mentre il dollaro/yen si attesta a 103,75. Tra le materie prime, in ribasso il petrolio con il Brent a 55,42 dollari al barile (-0,5%) e il Wti a 52,54 dollari al barile (-0,4%). In leggero calo l’oro a 1.852,55 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, vendite su Shanghai (-1,5%) e Shenzen (-1,9%). Male Hong Kong (-2,3%), dove Tencent ritraccia dopo avere raggiunto per la prima volta lunedì un valore di mercato di 1 trilione di dollari.

In Giappone Nikkei e il Topix cedono rispettivamente l’1% e lo 0,8%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq +0,7%, S&P 500 +0,4%, Dow Jones -0,1%.