Mercati – Milano tonica (+1,2%) con l’Europa, poco mossa Wall Street

Chiusura in rialzo per le borse europee, dopo le vendite della seduta precedente, mentre a Wall Street viaggiano sostanzialmente invariati Dow Jones, S&P500 e Nasdaq in attesa di spunti dalle trimestrali di alcuni colossi come Apple, Microsoft, Facebook e Tesla, in programma nei prossimi giorni.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in progresso dell’1,2% a 21.987 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+1,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).

A sostenere l’azionario ha contribuito il miglioramento della stima sul Pil mondiale per il 2020 da parte del Fmi, da -4,4% a -3,5%. Si tratta comunque della peggiore contrazione in tempo di pace dalla Grande Depressione. Per l’eurozona è atteso un calo del 7,2% (da -8,3%) e per l’Italia un -9,2% (da -10,6%). Per il 2021 il Fmi prevede una crescita mondiale del 5,5%, con un +4,2% nell’eurozona (da +5,2%) e un +3% per l’Italia (da +5,2%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate alla diffusione del Covid-19 e ai ritardi nelle vaccinazioni, dopo i dubbi sollevati dall’OMS e dalla cancelliera Angela Merkel sulla copertura dei vaccini e sulle varianti del virus.

Negli Usa, l’ottimismo degli operatori per i nuovi stimoli promessi da Biden è stato parzialmente smorzato dalle dichiarazioni del leader della maggioranza al Senato Usa, Chuck Schumer, secondo cui gli aiuti non saranno disponibili prima di metà marzo.

Affermazioni che hanno alimentato i dubbi sulle tempistiche con cui il Congresso americano riuscirà ad approvare il pacchetto da 1.900 miliardi di dollari annunciato dal presidente Joe Biden, che si è detto aperto a negoziare per trovare un accordo con i Repubblicani. Attesa anche per la riunione della Fed che si concluderà domani e i dati sul Pil statunitense, in calendario giovedì.

Sul Forex, l’euro/dollaro avanza lievemente a 1,216 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 103,7.

Tra le materie prime viaggiano deboli le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 55,5 dollari e il Wti (-0,6%) a 52,5 dollari al barile.

In Italia, rimangono in primo piano le questioni politiche, dopo le dimissioni del premier Conte che punta ad ottenere un terzo mandato. Intanto, lo spread Btp-Bund si contrae a 118 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,64%. Secondo Fitch, la crisi di governo rischia di minare la strategia di crescita post pandemia e l’utilizzo delle risorse del Next Generation Eu.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanza soprattutto UniCredit (+4,45%) dopo la scelta di Orcel come nuovo Ad. Bene anche Nexi (+3%) e Pirelli (+3%), mentre termina in ribasso Prysmian (-3,8%) dopo il lancio di un prestito obbligazionario convertibile in azioni.