Introdurre un target vincolante al 2030 dell’11% di gas rinnovabili sul totale della domanda finale europea di gas come passo necessario per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea, che prevedono la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.
Il target dell’11% dovrebbe essere introdotto nella Direttiva sulle energie rinnovabili dell’Ue.
È quanto propone alla Commissione europea il nuovo policy paper dal consorzio Gas for Climate, composto da undici società di infrastrutture energetiche, tra le quali l’italiana Snam, e due associazioni di biometano, incluso il Consorzio Italiano Biogas (CIB).
Per garantire un’accelerazione della crescita del mercato dei gas rinnovabili all’interno dell’Unione europea, la prevista quota dell’11% è sostenuta da due sotto-obiettivi vincolanti e relativi all’idrogeno verde e al biometano: almeno l’8% del gas utilizzato nella Ue al 2030 deve essere biometano e almeno il 3% deve essere rappresentata dall’idrogeno verde.
Questi sotto-obiettivi si basano sul fatto che il biometano è già disponibile e scalabile a livello commerciale in maniera sostenibile, mentre l’idrogeno verde può cominciare a crescere nei prossimi anni.
Gas for Climate prevede che l’obiettivo dell’11% di gas rinnovabili si traduca in obiettivi nazionali differenziati.
A sostegno di questi obiettivi, anche DESFA, l’operatore greco di infrastrutture del gas, è entrato a far parte di Gas for Climate, che adesso conta adesioni da nove stati membri.