La Commissione europea invierà al governo italiano una lettera con una serie di domande sulla vicenda Aspi, chiedendo all’esecutivo di giustificare la condotta nei confronti della concessionaria autostradale del Gruppo Atlantia.
Il dubbio sollevato da Bruxelles è che il comportamento del governo, volto alla cessione del controllo di Aspi alla cordata guidata da Cdp, anche tramite un rafforzamento del potere di revoca, possa danneggiare gli investitori di minoranza.
Inoltre, come ipotizzato nei ricorsi presentati da alcuni investitori per le norme del Milleproroghe, il decreto potrebbe costituire restrizioni alle libertà del mercato interno. La stessa approvazione inaspettata del Milleproroghe, senza disposizioni transitorie o indennizzi adeguati, avrebbe determinato una violazione dei principi della certezza del diritto. Sotto osservazione anche l’aggiudicazione diretta ad Anas della gestione provvisoria della rete, senza una gara che rispettasse i principi di parità di trattamento e trasparenza.
Secondo fonti di stampa, infine, è probabile che Cdp chieda il rinvio di un mese della scadenza del 31 gennaio e possa aggiornare nuovamente la valutazione di Aspi, sotto gli 8 miliardi.