Arrowhead alza il fair value su Sicit Group tra 15,33 e 16,74 euro rispetto al precedente range 15,10-16,70 euro.
Gli analisti ricordano che nel 2020 il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato pari a 63,2 milioni, con un aumento dell’11,5% su base annua.
Una crescita che ha beneficiato dell’andamento del business dei biostimolanti per l’agricoltura (+23,6% a 38,3 milioni), e del grasso animale per la produzione di biocombustibili (+8,8% a 7,1 milioni).
Tali dinamiche sono state tuttavia parzialmente assorbite dal calo registrato dai ritardanti per l’industria del gesso (-8,3% a 14,1 milioni), a causa del rallentamento del settore edile e della chiusura temporanea delle fabbriche di gesso dovuta al Covid.
Dal lato geografico, la crescita ha riguardato pressoché tutte le aree. L’Asia Pacifica (APAC) ha registrato un aumento del 19,4% a 18,7 milioni, seguita dall’Italia, con ricavi in crescita del 14,4% a 14,1 milioni. I ricavi dall’Europa sono aumentati del 3% a 18,5 milioni.
Per contro i ricavi dell’area Medio Oriente e dell’Africa sono diminuiti dell’1,9% a 1,8 milioni, e quelli del Nord America sono calati dell’1,6%, a 2,9 milioni.
Arrowhead evidenzia che nel 2020 il business dei biostimolanti dell’azienda non ha subito alcun impatto significativo dalla pandemia, registrando una crescita a doppia cifra, a parte le interruzioni temporanee dovute a restrizioni. Diversamente, i ritardanti hanno subito l’impatto della situazione di contingenza.
Inoltre gli analisti segnalano che l’azienda, la cui attività di ricerca per prodotti innovativi è stata recentemente autorizzata e finanziata dal MiSE, sta sviluppando due nuove tipologie di prodotto (granuli e compresse), che dovrebbero consentirle di entrare in nuovi mercati e stimolare la crescita a medio-lungo termine.
Sicit potrebbe anche vendere questi prodotti a nuovi consumatori, evitando nel contempo la concorrenza all’interno della propria attività e base clienti attuali.
Infine, il gruppo ha individuato un’opportunità per creare un nuovo impianto in Cina per la conversione delle proteine idrolizzate realizzate in Italia in prodotti finiti. Le restrizioni agli spostamenti hanno causato ritardi nella pianificazione di questo impianto e sono probabili ulteriori ritardi se in futuro verranno imposte nuove misure di contenimento dei contagi.