I risultati del quarto trimestre 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da Covid-19, riflettendo la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi.
La forte riduzione dei crediti deteriorati conseguita nell’ultimo triennio, e in particolare nel 2020, riduce ulteriormente il basso profilo di rischio di Intesa Sanpaolo a presidio del supporto del gruppo all’Italia.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dall’unione con Ubi
Banca e dagli oltre 6 miliardi a valere sull’utile ante imposte che il gruppo ha destinato nel 2020 all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati, stanziandoli ad accantonamenti per i futuri impatti da Covid-19, ad aumento del grado di copertura dei
crediti di Ubi Banca nell’ambito del processo di PPA (Purchase Price Allocation) e a oneri
di integrazione.
L’integrazione di Ubi Banca, senza costi sociali, prosegue con successo e in
anticipo rispetto alle scadenze originarie, portando a stimare sinergie superiori a quelle
previste al momento dell’Opas.
L’istituto guidato da Carlo Messina ha registrato nel quarto trimestre un margine di intermediazione pari a 4.251 milioni (-7,2% a/a). Includendo i 1.039 milioni apportati dal gruppo Ubi, la voce sale a 5.290 milioni.
Il risultato lordo di gestione si è fissato a 1.764 milioni (-12,8%). Considerando i 514 milioni apportati dal gruppo Ubi, la voce sale a 2.278 milioni.
Il risultato netto ha registrato un saldo negativo pari a 902 milioni, escludendo sia il saldo negativo di 2.580 milioni delle componenti relative all’acquisizione di Ubi Banca, costituite dagli effetti economici negativi dell’allocazione dei costi di acquisizione di 1.202
milioni determinati a seguito della finalizzazione del processo di PPA (Purchase Price
Allocation), e dagli oneri di integrazione di 1.378 milioni, sia l’apporto di Ubi Banca di 383
milioni. Includendo tali voci, il risultato netto è pari a 3.099 milioni.
Escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento della Divisione Banca dei Territori, il
risultato netto nel quarto trimestre 2020 è pari a 10 milioni (872 milioni nel quarto trimestre 2019).
Sempre escludendo le rettifiche dell’avviamento della Divisione Banca dei Territori, il risultato netto nel quarto trimestre 2020 è pari a 393 milioni includendo l’apporto di Ubi Banca e registra un saldo negativo di 2.187 milioni includendo anche le componenti relative all’acquisizione di Ubi Banca (costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione determinati con la finalizzazione del processo di PPA e dagli oneri di integrazione).
Il risultato netto nel quarto trimestre 2020 registra un saldo negativo pari a 3.099 milioni includendo le rettifiche dell’avviamento della Divisione Banca dei Territori, l’apporto di Ubi Banca e le componenti relative all’acquisizione di Ubi Banca costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione e dagli oneri di integrazione.
(segue approfondimento)