Banche – Bper (+7,3%) e Banco Bpm (+4,3%) sugli scudi in scia ai rumor di M&A

Banco Bpm e Bper in gran spolvero a Piazza Affari in scia ai rumor di M&A. Intorno alle 12:20 a Piazza Affari le azioni Bper segnano un balzo del 7,3% a 1,91 euro, mentre le azioni Bpm guadagnano il 4,7% a 2,13 euro. Sugli scudi anche Unipol (+4,2% a 4,32 euro), primo azionista di Bper con il 18,9% del capitale. L’indice bancario guadagna il 3,4 per cento.

Le due banche continuano ad essere al centro del focus del mercato come possibili protagoniste del consolidamento a cui potrebbe andare incontro il settore.

“Io penso che ognuno di noi debba avere una strada stand alone importante che possa
rassicurare il mercato. Noi siamo stati la banca più trasparente e aperta nel
dichiarare che abbiamo e siamo nelle condizioni di programmare una nuova operazione
di merger.

Siamo molto interessati a parlarne con i nostri interlocutori. Per situazioni diverse, in questo momento, ognuno di loro è ora impegnato in qualche vicenda interna differente che non facilita dialoghi diretti”, ha spiegato in un’intervista a Class CNBC lo scorso sabato Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, parlando a proposito di potenziali fusioni.

“Non abbiamo mai fatto nessuna preferenza, vogliamo esaminare con chi è favorevole in genere e con chi la guarda con piacere, per noi è un ulteriore passo verso un consolidamento che ci ha visti partire con la Popolare di Milano come nona banca, Banco Popolare quinta banca.

Oggi essere diventati la terza banca in aree così importanti del Paese ci permette di continuare a svolgere questo ruolo importante per famiglie e imprese. Siamo pronti per parlarne aspettiamo che lo siano anche gli altri”, ha aggiunto Castagna.

“Stiamo finalizzando una significativa acquisizione di sportelli di Ubi Banca da Intesa Sanpaolo. Questo è il deal più importante per Bper e ora abbiamo aumentato il nostro presidio a livello nazionale. Siamo aperti ad altri potenziali M&A ma ora il focus è solo sull’integrazione degli sportelli”, ha spiegato invece lo scorso 3 febbraio durante la conference call sui risultati Alessandro Vandelli, Ad di Bper.

“Dopo questa operazione se ci saranno le condizioni valuteremo altri potenziali deal. La nostra strategia è molto chiara”, ha aggiunto Vandelli.

L’attenzione su un potenziale merger tra Banco Bpm e Bper è nata dopo le parole dello scorso novembre da parte di Carlo Cimbri, Ceo di Unipol.

“Bper oggi ha un programma definito ed è impegnata nell’acquisizione delle filiali Ubi a completamento dell’operazione avviata lo scorso febbraio. Certo l’idea di creazione del terzo gruppo bancario italiano attraverso l’aggregazione tra Banco Bpm e Bper è affascinante sia sotto il profilo industriale sia perché si tratterebbe di un grande progetto italiano”, aveva affermato Cimbri in un’intervista.

“Verrebbe a consolidarsi il settore bancario con un gruppo da 300 miliardi di attivi, prevalentemente nel nord Italia, con quote di mercato importanti nelle regioni più produttive del paese ed economie di scala estremamente rilevanti”, aveva aggiunto Cimbri.

Alcune indiscrezioni riportate da Il Messaggero domenica parlano di un presunto incontro tra Castagna e Cimbri lo scorso 20 gennaio per accelerare le nozze con tra Bper e Banco Bpm. Cimbri avrebbe spiegato che il focus è sull’integrazione da parte di Bper degli sportelli ex Ubi che la banca modenese ha acquisito da Intesa Sanpaolo, aggiunge il giornale.

Il quotidiano ha poi riportato che Giorgio Girondi, attuale azionista di Banco Bpm con il 4,98% detenuto tramite la holding G.G.G., avrebbe prenotato opzioni per acquisire un ulteriore 2 per cento.