Tornano i rumor circa la possibile emissione da parte di Mps di un bond subordinato da 500 milioni per colmare nell’immediato una parte del deficit patrimoniale.
Lo riporta La Repubblica, secondo cui ciò consentirebbe ai revisori di certificare la continuità aziendale entro il cda del 25 febbraio, che esaminerà il progetto di bilancio 2020. Secondo altri rumor si potrebbe già discutere della questione nel cda in programma per domani 9 febbraio, che approverà i risultati preliminari 2020.
Il quotidiano aggiunge che sul prestito ci sarebbero già impegni formali da parte di investitori istituzionali e banche.
Secondo quanto riporta Reuters, l’ipotesi di un bond sarebbe stata caldeggiata nelle scorse dai vertici della banca ma avrebbe trovato l’opposizione del Tesoro, primo azionista dell’istituto con il 64,2% del capitale.
“Il capital plan conterrà una indicazione dei fabbisogni di capitale (di medio termine e non limitati al CET1), quantificati in una misura tra 2 miliardi e 2,5 miliardi, e un’indicazione circa le modalità per soddisfare detti fabbisogni”, ha spiegato la banca nella nota relativa al piano strategico al 2025 approvato lo scorso 17 dicembre 2020.
“Il rafforzamento patrimoniale ipotizzato è idoneo a risolvere lo scenario di shortfall di patrimonio regolamentare che al 31 marzo 2021 è quantificato in oltre 0,3 miliardi e, al 1° gennaio 2022, in circa 1,5 miliardi”, aggiunge la nota.
Il capital plan è stato approvata dal cda lo scorso 28 gennaio per potere essere sottoposto all’esame della BCE ed “è stato predisposto avendo presente l’obiettivo di trovare una potenziale soluzione strutturale per la banca, inclusa un’operazione di M&A con un partner di primario standing”, ha spiegato l’istituto nel comunicato relativo all’approvazione del capital plan.
“Nel caso in cui la realizzazione di una soluzione strutturale non dovesse avvenire in un orizzonte di breve/medio termine, il capital plan prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi che, se realizzato, è previsto avvenire a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano”, si legge poi nel comunicato.
Già nei giorni scorsi erano circolati rumor sulla possibile emissione di un bond subordinato per rafforzare il capitale nell’ambito di un piano a due fasi.