Il Consiglio di amministrazione di Buzzi Unicem ha esaminato i risultati preliminari 2020. Nello scorso esercizio, i ricavi sono stati pari a 3.222 milioni, sostanzialmente in linea al 2019 e leggermente superiori ai 3.173 milioni previsti dal consensus. A parità di cambi e di perimento, l’aumento del fatturato sarebbe stato dell’1,8%.
Nel corso del 2020, i volumi di vendita realizzati dal gruppo si sono assestati sui livelli raggiunti nell’esercizio precedente, grazie al progresso registrato in Stati Uniti d’America, sostenuto dalla solidità della domanda, al marginale incremento in Russia ed alla stabilità delle vendite in Germania. Tali andamenti hanno controbilanciato lo sviluppo negativo in Europa Orientale ed in Italia.
Le vendite di cemento hanno segnato un +0,4% a 29,3 milioni di tonnellate, mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato sono diminuite del 3,1% a 11,7 milioni di metri cubi.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è ridotto a 242 milioni (215 milioni il consensus), dai 568 milioni al 31 dicembre 2019 grazie al favorevole andamento del flusso di cassa generato dall’attività operativa ed all’incasso del dividendo di 143 milioni, riferito alla vendita di tutte le attività della collegata Kosmos Cement.
Per quanto riguarda i risultati definitivi, in uscita il prossimo 25 marzo, Buzzi Unicem prevede che il bilancio 2020 si chiuda con un margine operativo lordo ricorrente di circa 780 milioni, superiori ai 736 milioni previsti dal consensus e alla precedente guidance che indicava un dato in linea al 2019 pari a 728 milioni.
Il gruppo sottolinea che nell’ultimo trimestre dello scorso esercizio le vendite hanno superato il livello dell’anno precedente, particolarmente in Stati Uniti d’America, Russia e Italia. Il livello dei prezzi è rimasto stabile e la risalita dei fattori energetici ha avuto, per il momento, un impatto sfavorevole limitato sui costi di produzione.