Milano si conferma la capitale dell’immobiliare. E’ quanto sottolineato da GRI Club e Duff&Phels Real Estate Advisory Group in un comunicato congiunto, dove le due realtà hanno illustrato come digitalizzazione e sostenibilità guideranno la ripresa post-covid del settore.
Prima della diffusione del Covid-19, Milano presentava infatti una importante pipeline di progetti immobiliari con l’ideazione e lo sviluppo di numerosi cantieri di rigenerazione urbana in grado di plasmare il voto della città del futuro. L’emergenza sanitaria dello scorso anno ha condizionato in modo importante una parte di questo rinnovamento dell’aspetto cittadino e avrà un impatto duraturo sul modo di vivere gli spazi e di conseguenza sulla nuova domanda di immobili.
GRI Club ha organizzato l’eMeeting “Future of Milan Real Estate. Reshaping the City, rethinking sustainable occupier demands”, durante il quale sono stati analizzati quei trend che caratterizzeranno la nuova domanda in ambito real estate, e individuate quelle soluzioni in grado di soddisfare le necessità emergenti, permettendo all’Italia e in particolare a Milano di continuare la crescita sostenibile iniziata negli ultimi anni.
La citta meneghina, come sottolineato anche dal moderatore dell’eMeeting a margine dell’evento, Davide Alberto Petroni, “nonostante sia stata duramente colpita dalla pandemia, possiede tutte le risorse per ripartire velocemente, oltre ai suoi riconosciuti drivers economici, ha grandi progetti di rigenerazione urbana che verranno sviluppati nei prossimi anni, soprattutto nell’Area Metropolitana, ed ha mantenuto intatta la capacità di attrarre capitali da investitori sia nazionali che internazionali”.
Nel corso del webinar, Paola Ricciardi, Country Managing Director Duff& Phelps REAG in Italia, ha tracciato una panoramica dell’andamento del settore real estate nel capoluogo lombardo e in Italia, individuando l’asset class residenziale come la più resiliente durante l’emergenza sanitaria.
“Il mercato immobiliare ha sicuramente risentito degli effetti della pandemia; possiamo tuttavia affermare che Milano si conferma la città che in Italia concentra il maggior numero di operazioni. Nel 2020, infatti, gli investimenti complessivi in ambito istituzionale in città hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, pari al 42% del totale nazionale. Rispetto al 2019, la flessione si attesta al -22%, un dato comunque migliore rispetto al -31% della media nazionale. Il settore uffici si è rivelato nel 2020 l’asset class di maggiore interesse, convogliando nella sola Milano circa 3 miliardi di euro di investimenti, corrispondenti all’85% del volume investito nel capoluogo”.
Mentre il volume degli investimenti da parte dei player italiani è rimasto piuttosto stabile, i capitali provenienti dall’estero hanno subito una flessione con particolare evidenza nelle asset class piu’ penalizzate dalla pandemia, ossia l’hospitality e il retail.
Positiva invece la performance della logistica, con un aumento degli investimenti del +25% su scala nazionale, un valore replicato anche nell’ambito milanese.
Il mercato residenziale (value-added o sviluppi) si conferma come nuova asset class di interesse per gli operatori istituzionali: nel 2020, in Italia, il volume degli investimenti relativo ad operazioni riconducibili a questa asset class è stato di circa 550 milioni di euro. Una notizia positiva per la quotata Abitare In che presenta una leadership nello sviluppo residenziale milanese.
“Stiamo monitorando costantemente circa 130 nuovi progetti di sviluppo residenziale nell’area di Milano, in pipeline nei prossimi dieci anni, che occuperanno una superficie complessiva corrispondente a circa 2,1 milioni di mq. Il 33% di questi nuovi interventi conta piu’ di 100 unità residenziali, il 25% del totale unità offerte risulta già prevenduto sulla carta”.
“Le stime indicano che, nel 2020, il fatturato nazionale del settore residenziale tradizionale abbia raggiunto gli 82 miliardi di euro, registrando un calo del 16% rispetto al 2019; le transazioni sono state circa 500mila, in flessione del 18% sull’anno precedente. Milano rappresenta poco meno del 9% di questo giro d’affari, per un valore pari a 7,1 miliardi di euro (-13,5% sul 2019), corrispondente a circa 22.000 transazioni, in calo del 15% rispetto all’anno precedente.”