“Crescere nel wealth management per noi è prioritario e dobbiamo stare concentrati al massimo sulle linee del piano industriale. Un’acquisizione verrà considerata solo se completerà l’offerta o se sarà un acceleratore della parte distributiva italiana. In Italia vogliamo accelerare la capacità distributiva per il private o per il premiere: oggi non ci sono situazioni attivabili, manteniamo un approccio vigile e opportunistico”.
Lo ha affermato nel corso della conference call sui risultati Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca, spiegando che “l’acquisizione ha un senso se provoca un salto dimensionale che paga l’integrazione. Devono esserci alternative che per dimensione e qualità ci convincano”.
“Siamo allineati con i nostri azionisti per quanto riguarda le strategie e c’è un confronto continuo. Non è facile trovare buoni target per fare operazioni di M&A nell’attività di wealth management. Mediobanca ha il capitale, il brand e il posizionamento di mercato per crescere nel wealth management, l’M&A non è l’unica strada per continuare a remunerare gli azionisti”, ha aggiunto il manager.
In merito alle relazioni con Leonardo Del Vecchio, recentemente salito al 13,2% del capitale della banca, Nagel ha riportato: “Con Delfin e Leonardo Del Vecchio abbiamo una costanza di interazioni proficue in cui, a lui come altri importanti azionisti, presentiamo la nostra strategia e i risultati. Dal punto di vista delle priorità e delle cose da fare, siamo assolutamente allineati. Siamo entrambi disponibili a valutare operazioni importanti qualora si presentassero sul mercato”.
Riguardo alla cedola, il Ceo ha spiegato: “Se anche per il secondo anno consecutivo non dovessimo distribuire il dividendo che abbiamo in mente, a quel punto nel 2022 dovremo immaginare una politica di distribuzione che tenga conto del fatto che per due anni non abbiamo potuto dare la cedola agli azionisti. Non abbiamo preso una decisione sul 2022, ma se il pay-out al 70% sul 2021 non potremmo farlo, dovremo riconsiderare la politica della cedola l’anno successivo”.
Intorno alle 16:40 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,3% a 8,58 euro, dopo avere invertito la rotta in scia ai conti. L’indice di settore cede lo 0,3 per cento.