Seduta all’insegna della lettera per i titoli del settore utility e rinnovabili, che si portano in fondo al listino di Piazza Affari che rifiata dopo sei sedute consecutive in rialzo in scia all’effetto Draghi.
Intorno alle 15:05 l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici cede il 2,1%, dopo i guadagni della seduta precedente (+0,7%), a fronte di una ben più modesta flessione dello 0,4% del Ftse Mib.
Sul fronte di politica interna, l’attenzione resta concentrata sul premier incaricato Mario Draghi che prosegue i colloqui per formare un nuovo esecutivo. L’ex presidente della Banca d’Italia ha tracciato le linee guida del suo programma, ponendo al centro le riforme della pubblica amministrazione, della giustizia e del fisco, necessarie a rendere credibile la realizzazione degli investimenti.
In Europa, invece, il presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sollecitato nuovamente l’utilizzo del Recovery Fund, ribadendo la necessità di sostegno fiscale all’economia.
Intanto lo spread Btp-Bund oscilla intorno ai 95 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si mantiene ai minimi storici allo 0,51%.
Tornando a Piazza Affari, tra titoli del comparto più penalizzata Enel (-2,3%), deboli anche Terna (-1,9%), Hera (-1,7%) e Snam (-1,6%).