Nel corso del 2020 Banca Generali ha deciso di allinearsi alle raccomandazioni espresse in tema di dividendi nel corso dell’anno dalle autorità bancarie competenti alla luce dello straordinario contesto economico e finanziario legato allo scoppio della pandemia, cancellando le previste distribuzioni di dividendi.
Per tale ragione, in linea con le raccomandazioni delle autorità bancarie competenti, il cda ha deciso di non procedere al pagamento della seconda tranche del dividendo 2019,
pari a 0,30 euro per azione, deliberato dall’assemblea del 23 aprile 2020 (facendo così seguito alla delibera del 15 ottobre 2020 relativa all’annullamento della prima tranche).
Ciò nonostante, Banca Generali conferma l’importanza di perseguire la politica di dividendi su cui si è impegnata con investitori istituzionali e retail in sede di presentazione del piano strategico triennale 2019-21.
In questa ottica e tenendo in considerazione il forte rafforzamento patrimoniale della banca nel corso del 2020, la significativa espansione dei risultati commerciali e non da ultimo i risultati economico-finanziari, Banca Generali ribadisce pienamente il suo piano di dividendi anche nell’attuale contesto economico-finanziario.
Il cda ha pertanto deliberato di presentare all’assemblea convocata per il prossimo 22 aprile la proposta di distribuire dividendi cash per 385,6 milioni, pari a 3,30 euro per azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e
corrispondenti ad un pay-out del 70,5%, calcolato sugli utili cumulati consolidati degli esercizi 2019 e 2020.
Il calcolo tiene conto dell’annullo delle due tranche di dividendi deliberati a valere sull’esercizio 2019 per un importo di 216,2 milioni a seguito delle raccomandazioni della BCE e Banca d’Italia emanate nel corso del 2020.
La distribuzione, se approvata dall’assemblea, avverrà con le seguenti modalità:
- 2,70 euro per azione nella finestra temporale dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021;
- 0,60 euro per azione nella finestra temporale dal 15 gennaio al 31 marzo 2022.
Le suddette distribuzioni sono subordinate alla verifica da parte del cda:
- dell’assenza di limiti e condizioni dettati dalla Banca Centrale Europea e dalla Banca d’Italia che possano confliggere ovvero limitare la distribuzione come sopra determinata e, in ogni caso, in conformità alle disposizioni e agli orientamenti di vigilanza tempo per tempo vigenti;
- al mantenimento di un Total Capital ratio individuale e consolidato superiore ai minimi regolamentari individuati nello SREP, incrementati di un buffer dell’1,7% corrispondenti rispettivamente al 9,7% e 13,5 per cento.
Infine, viene conferito al cda il potere di verificare l’avveramento delle suddette condizioni, con conseguente pagamento agli azionisti (ove le suddette condizioni si siano verificate) o riattribuzione dei relativi ammontari a riserva di patrimonio (in caso di mancato verificarsi delle condizioni).
“I ratio patrimoniali consolidati di fine periodo sono stati calcolati al netto della proposta di
distribuire 3,30 per azione (al lordo delle ritenute di legge) e si attestano al 17,1% a livello di CET1 e al 18,4% a livello di Total Capital ratio, dunque su livelli ampiamente superiori ai requisiti richiesti dalle autorità bancarie. Si precisa che la distribuzione del dividendo di 3,3 euro per azione comporta una riduzione di 10,5 punti percentuali dei ratio patrimoniali di fine 2020”, spiega una nota.