Banco Bpm ha chiuso il quarto trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 1.052,5 milioni (-13% a/a), mentre il risultato lordo di gestione si è fissato a 452,8 milioni (-18,1%). Il risultato netto (-241,7 milioni) è stato impattato da alcune componenti non ricorrenti, al netto delle quali si è registrato un utile netto di 66,6 milioni.
Nel corso dell’esercizio, nonostante il difficile quadro macroeconomico tuttora impattato
dalla crisi sanitaria Covid-19, lo sforzo commerciale ed organizzativo del gruppo Banco Bpm ha consentito di registrare una forte ripresa dei risultati operativi.
In particolare nel secondo semestre, i proventi operativi core (margine di interesse e commissioni) sono saliti del 5,9% e i costi operativi si sono ridotti del 5,4 per cento.
In conseguenza, il risultato della gestione operativa della seconda parte dell’anno è stato pari a 1.015 milioni (+43,5% rispetto al primo semestre 2020).
In merito al solo quarto trimestre 2020, il periodo è stato impattato dell’adozione di un approccio maggiormente conservativo nella valutazione forward looking delle esposizioni creditizie sia performing che non performing, che si è concretizzato anche in un aumento delle coperture dei crediti deteriorati.
Inoltre, nel periodo sono stati spesati oneri una tantum (-187 milioni al netto delle imposte) legati alla razionalizzazione della rete commerciale (chiusura prevista di 300
filiali nel primo semestre 2021) e l’attivazione di un accordo relativo al Fondo di
Solidarietà per l’accompagnamento alla pensione di circa 1.500 persone.
Il margine di intermediazione si è attestato a 1.052,5 milioni (-13% a/a), al cui interno il margine di interesse è ammontato a 509 milioni (+7,4%), anche per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento Tltro3.
Le commissioni nette si sono fissate a 429,2 milioni, in calo del 7,1% su base annua ma in crescita del 2,8% rispetto al terzo trimestre, grazie al contributo sia dei servizi di banca
commerciale che del comparto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza.
I profitti da trading sono scesi a 77,8 milioni (-65,1%) e gli altri ricavi a 36,5 milioni (-27,1%).
I costi operativi sono calati a 599,8 milioni (-8,6%), grazie a una contrazione delle spese per il personale (-6,8% a 407,2 milioni), e degli altri costi operativi (-12,1% a 192,6 milioni).
Sulla base di tali dinamiche il risultato lordo di gestione è ammontato a 452,8 milioni (-18,1%).
Dopo rettifiche nette su crediti verso clientela aumentate a 536,2 milioni (+143,2%), a seguito dell’adozione di un approccio maggiormente conservativo nella valutazione forward looking delle esposizioni creditizie sia performing che non performing, che si è concretizzato anche in un aumento delle coperture dei crediti deteriorati (+500 pb a/a), il risultato netto di gestione è risultato negativo per 83,5 milioni (+332,6 milioni nel periodo di confronto).
Il risultato netto dell’operatività corrente è ammonta pertanto a -95,2 milioni (+105,2 milioni nel quarto trimestre 2019).
Nella voce oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte è rilevato l’ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all’esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli per complessivi 187,0 milioni, al netto del relativo effetto fiscale.
Al conto economico del trimestre sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 10,2 milioni.
Nella voce “impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili” è rilevato l’impatto sul conto economico, positivo per 128,3 milioni, conseguente all’esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell’ambito dell’aggregazione aziendale tra il gruppo Banco Popolare e il gruppo Banca Popolare di Milano.
L’annuale test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di
impairment su avviamenti per 25,1 milioni.
Nel trimestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a 41,1 milioni.
Nel quarto trimestre l’impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte è ammontato a -11,5 milioni.
Considerata tutti suddetti elementi e la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (0,2 milioni), il quarto trimestre 2020 si è chiuso con un risultato netto di periodo negativo pari a -241,7 milioni (utile netto di 95,8 milioni nel periodo di confronto).
Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti del quarto trimestre è pari a 66,6 milioni.