Il fondo Tci, azionista al 10% di Atlantia, è tornato a criticare il governo italiano per la sua condotta nei confronti di Atlantia, accogliendo con favore l’interessamento della Commissione europea sul dossier Aspi.
In una lettera spedita a Bruxelles il fondo sottolinea come, dopo l’introduzione del decreto Milleproroghe, alla holding infrastrutturale sia stato sostanzialmente imposto di scegliere tra la vendita della controllata Autostrade per l’Italia a Cassa Depositi e Prestiti o la revoca della concessione.
Di fatto, secondo Tci, si tratterebbe di una nazionalizzazione illegittima e dannosa per gli azionisti di Atlantia. La gestione della vicenda avrebbe allontanato dalla procedura di vendita potenziali acquirenti internazionali, rendendo impossibile una cessione trasparente e secondo regole di mercato.
Ricordiamo che la Commissione Ue ha recentemente inviato al governo italiano una lettera con una serie di domande sulla vicenda Aspi.
Infine, Tci fa notare come una perizia sul crollo del Ponte Morandi evidenzi difetti di costruzione che potrebbero aver giocato un ruolo importante nella tragedia, mentre l’adozione del Milleproroghe avrebbe facilitato la revoca senza prima accertare a pieno le effettive responsabilità di Autostrade.