Banca Sistema – Margine di intermediazione a 101,5 mln nel 2020

Banca Sistema ha chiuso il 2020 con un margine di intermediazione pari a 101,5 milioni (+1% a/a) e un utile netto di 25,8 milioni (-13% rispetto al 2019). I risultati includono gli effetti dell’acquisizione del ramo credito su pegno da Intesa Sanpaolo, perfezionata lo scorso luglio.

Nel 2020 Banca Sistema ha registrato una buona tenuta del margine di intermediazione.
Il calo dell’utile netto è principalmente spiegabile dai minori interessi di mora sul factoring, dall’incremento di costi non ricorrenti per l’integrazione del ramo credito su pegno acquisito da Intesa Sanpaolo (2,1 milioni) e dal maggiore contributo al Fondo di Risoluzione (+0,9 milioni lordi; +75% a/a).
Il margine di intermediazione si è fissato a 101,5 milioni (+1% a/a), al cui interno il margine di interesse è sceso a 74,3 milioni (-8%), a causa del calo degli interessi attivi del factoring, solo parzialmente compensato dai maggiori interessi attivi del credito su pegno e della tesoreria. Le commissioni nette sono ammontate a 17,4 milioni (+8%).

I costi operativi sono aumentati a 55,3 milioni (+9%), al cui interno quelli per il personale sono saliti a 25,5 milioni (+10%) con l’aumento dell’organico, frutto anche dell’acquisizione del citato ramo d’azienda, mentre gli altri costi operativi sono cresciuti a 29,8 milioni (+8,8%), per il maggior contributo al Fondo di Risoluzione oltre che per oneri non ricorrenti legati all’integrazione del ramo d’azienda credito su pegno e per il consolidamento dello stesso.

Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 36,3 milioni (-12,2%) e,

dopo rettifiche su crediti salite a 11 milioni (+21,5%, a causa dell’aggiornamento dei modelli di impairment a seguito al peggioramento del contesto macroeconomico causato dall’emergenza sanitaria in atto), il risultato netto di gestione si è fissato a 25,3 milioni (-13%) e l’utile netto a 25,8 milioni (-13%), includendo anche l’utile riveniente dalla vendita del 25% della controllata ProntoPegno.

Escludendo i costi non ricorrenti (2,1 milioni), la PPA della controllata ProntoPegno a livello di interessi attivi (-0,3 milioni) e l’utile riveniente dalla vendita del 25% del capitale della controllata ProntoPegno (1,1 milioni, registrato nel secondo trimestre del 2020) l’utile netto è risultato pari a 26,1 milioni.

Dal lato patrimoniale, a fine dicembre i crediti verso clienti salgono leggermente a 3.045 milioni (+0,4% rispetto a fine 2019), mentre la raccolta da clientela scende a 2.161 milioni (-15% rispetto al 31 dicembre 2019), mentre aumenta quella bancaria a 867 milioni (388 milioni al 31 dicembre 2019) e la cui crescita strettamente collegato all’acquisizione del ramo d’azienda credito su pegno.

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2020 il CET1 ratio pro-forma si fissa al 12,6 per cento.

“Banca Sistema chiude il 2020, anno caratterizzato da un evento inatteso, con una performance commerciale migliore di quanto ci si potesse aspettare e la concretizzazione dell’importante acquisizione nel credito su pegno a cui si accompagnano una conferma del ritorno sul capitale a doppia cifra ed il consolidamento dei coefficienti patrimoniali; tutte evidenze della resilienza del nostro business model, decorrelato dall’andamento del Pil, che è la base per continuare a crescere in futuro” ha commentato Gianluca Garbi, Ceo di Banca Sistema.

Nel 2021 il gruppo, che entro la fine del primo trimestre approverà il nuovo piano Industriale, continuerà a valutare opzioni di crescita anche non organica nelle sue aree di core business.
Il gruppo ha sperimentato un lieve calo di redditività, soprattutto nel segmento del factoring derivante dalla minor contribuzione degli interessi di mora, che potrebbe protrarsi nel corso del 2021.
La situazione è costantemente monitorata ed eventuali impatti a oggi non presenti verranno riflessi se necessario sulle stime di valore di recupero delle attività finanziarie.