Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso alla Commissione Europea la Strategia Nazionale al 2050 sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra.
La strategia su tre direttrici fondamentali: 1. riduzione spinta della domanda di energia, grazie soprattutto al calo della mobilità privata e dei consumi in ambito civile; 2. decisa accelerazione delle rinnovabili (FER), coniugato ad una profonda elettrificazione degli usi finali e alla produzione di idrogeno; 3. potenziamento e miglioramento delle superfici verdi, per aumentare la capacità di assorbimento di CO2.
Tra le principali indicazioni emerge:
- riduzione dei consumi di energia del 40% rispetto ai livelli attuali, che si sposteranno sul’elettrico, con una domanda prevista prevista più che raddoppiare a 600-700 TWh, più del doppio rispetto ai livelli attuali. Un risparmio energetico che arriverà prevalentemente dal settore residenziale/commerciale (efficientamento) e dai trasporti (sharing e sviluppo mobilità pubblica);
- quota di rinnovabili sui consumi totali di energia del 85-90% e che nel caso dell’elettrico dovrebbe raggiungere il 95-100%. Un obiettivo che richiede lo sviluppo del Solare pari a 10x il livello attuale (200 GW rispetto ai 20 GW attuali) ed Eolico a 4-5x l’attuale (40-50 GW rispetto ai 10 GW attuali anche grazie al’offshore);
- sviluppo dei sistemi di accumulo fino a 30-40GW (4-5 volte il livello già incorporato nel PNIEC al 2030);
- sviluppo dell’idrogeno che catturerà il 25-30% della produzione elettrica;
- sviluppo e potenziamento delle reti per supportare la transizione energetica (elettrico per consumi e rinnovabili, Gas per l’utilizzo idrogeno);
- sviluppo e potenziamento di impianti di biogas e bioenergie.
“L’Italia – ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – con l’elaborazione di questa Strategia si conferma fra i paesi più attivi e motivati per il raggiungimento del target della Cop 21, che è quello di mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 1,5/2 gradi. Siamo consapevoli che per raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro 30 anni saranno necessarie scelte coraggiose e profondi cambiamenti nel tessuto socio-economico come nei nostri stili di vita. Ma la sfida climatica è la sfida strategica per il futuro dell’umanità e non possiamo permetterci di perderla”.
La strategia prende le mosse dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che indica il percorso fino al 2030, “trascinando” fino al 2050 le conseguenti tendenze energetico-ambientali virtuose, per raggiungere una condizione di “neutralità climatica”, in cui le residue emissioni di gas a effetto serra sono compensate dagli assorbimenti di CO2.
Un obiettivo in linea con quello indicato dalla Presidente della Commissione UE Commissione Ursula Von der Leyen, nella sua Comunicazione sul Green Deal europeo.