UniCredit – Perdita netta di 1.179 mln nel 4Q 2020

UniCredit ha chiuso il quarto trimestre 2020 con un margine di intermediazione pari a 4.238 milioni (-12,6% a/a), a seguito soprattutto del calo dei ricavi core. Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 1.179 milioni, scontando anche le maggiori rettifiche per fronteggiare gli impatti del Covid-19 e una componente negativa one-off legata alla svalutazione dell’avviamento allocato alla divisione Corporate e Investment Banking.

UniCredit nel quarto trimestre 2020 ha registrato ricavi in calo, che accompagnato da un calo meno che proporzionale dei costi operativi, ha portato a un calo del risultato lordo di gestione.

La perdita netta registrata nel periodo ha risentito dell’aumento delle rettifiche su crediti per fare fronte agli impatti del Covid-19 e della componente negativa one-off legata alla svalutazione dell’avviamento (878 milioni) allocato alla divisione Corporate & Investment Banking a seguito dell’impairment test.

Il margine di intermediazione si è fissato a 4.238 milioni (-12,6% a/a), a causa del calo dei ricavi core.

Il margine di interesse è risultato pari a 2.250 milioni (-10,3%), a causa dei minori volumi dei prestiti e della pressione sui tassi di mercato, compensati in parte dalle migliori condizioni del Tltro3.

Le commissioni nette sono scese a 1.506 milioni (-7,6%), a causa del calo delle commissioni su investimenti, di quelle di finanziamento e di quelle da servizi transazionali.

I profitti da trading sono scesi a 426 milioni (-9,7%), poiché l’aumento dei risultati della tesoreria ha compensato solo in parte la diminuzione dell’attività della clientela.

Gli altri ricavi sono calati a 56 milioni (-76,8%), principalmente per effetto delle dismissioni strategiche di Yapi Kredi e Mediobanca.

I costi operativi sono leggermente diminuiti a 2.458 milioni (-2,6%), grazie alle azioni di contenimento poste in essere che hanno più che compensato spese correlate a Covid-19. I costi del personale sono scesi a 1.456 milioni (-6%), principalmente grazie al calo degli FTE, mentre gli altri costi sono aumentati a 1.002 milioni (+2,8%), principalmente per le maggiori spese in IT e servizi di sicurezza, in parte compensate da minori costi per recupero crediti.

Le riduzioni fissate come target dal piano “Team 23”, una diminuzione di circa 8.000 FTE e la chiusura di 500 filiali, procedono in linea con i tempi previsti, anche grazie agli accordi già siglati con i sindacati italiani, tedeschi ed austriaci. Il rapporto costi/ricavi è stato pari al 58% nel quarto trimestre 2020 (+6 p.p. a/a).

In seguito a tali dinamiche, il risultato lordo di gestione è ammontato a 1.780 milioni (-23,5%).

Le rettifiche su crediti sono ammontate a 2.058 milioni (+25,1%), di cui 1.021 milioni di rettifiche su crediti specifiche conseguenti al prolungamento della moratoria in Italia e delle scadenze iniziali della moratoria nella CEE, e 480 milioni legati agli overlays, mentre gli effetti regolamentari sfavorevoli sono stati pari a 557 milioni.

Il costo del rischio contabile di gruppo per il 2020 si è attestato a 105 pb, rispettando la guidance, grazie all’anticipazione degli impatti futuri e alla stagionalità nel quarto trimestre.

Il risultato netto di gestione, pertanto, è diventato negativo per 278 milioni (+681 milioni nel periodo di confronto) e, dopo suddette rettifiche di valore su avviamenti per 878 milioni (non presenti nel periodo di confronto), il periodo si è chiuso con una perdita netta di 1.179 milioni (-834 milioni nel periodo di confronto).