Banca Intermobiliare (Bim) ha archiviato il 2020 con un margine di intermediazione pari a 46,9 milioni (-16,3% a/a).
Il margine di interesse è sceso a 8,8 milioni (-27,2%) e le commissioni nette a 30,1 milioni (-11%). Il risultato dell’operatività finanziaria è calato a 8 milioni (-21,1%), anche se i il 2019 aveva beneficiato di una rilevante quota di dividendi su fondi di investimento detenuti in proprietà. Se si limita il confronto ai realizzi e al risultato dell’attività di copertura su titoli del portafoglio bancario, il cui contributo nel 2020 è pari a 4,7 milioni, si registra un miglioramento di circa 2,6 milioni.
Dopo oneri operativi significativamente calati a 55,1 milioni (-24,9%) ma ancora superiori al margine di intermediazione, il risultato lordo di gestione è risultato negativo per 8,3 milioni (-17,4 milioni nel 2020).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 11 milioni (rosso di 38,8 milioni nel periodo di confronto).
A livello patrimoniale, al 31 dicembre 2020 gli Asset under Management scendono a 4,5 miliardi (5,1 miliardi a fine 2019). Nel corso dei primi mesi del 2020, l’ammontare della
raccolta totale da clientela ha risentito degli andamenti fortemente negativi dei mercati finanziari conseguenza della pandemia del Covid-19, in ripresa solo nell’ultimo trimestre.
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine dicembre il CET1 si fissa a 25,48% (29,27% al 31 dicembre 2019).
Nonostante gli impatti della crisi sanitaria legata al diffondersi del Covid-19, Bim ha regolarmente proseguito con l’attuazione del piano strategico 2019-2024 e dunque il processo di rafforzamento, trasformazione e rilancio del gruppo.