Mercati asiatici – Seduta mista orfana di molte Piazze

Seduta poco mossa e caratterizzata da bassi volumi in una giornata che ha visto la maggior parte delle principali piazze asiatiche (Hong Kong, Cina, Corea del Sud, Taiwan e Singapore) chiuse per le festività del capodanno lunare.

I mercati cinesi riapriranno giovedì prossimo, mentre i mercati di Hong Kong riapriranno martedì.

In flessione il listino australiano (-0,6%) penalizzato dalle perdite dell’oro e dei titoli energetici a causa del calo dei prezzi del petrolio dopo che l’OPEC ha tagliato le sue previsioni sulla domanda e l’Agenzia internazionale dell’energia ha affermato che il mercato era ancora in eccesso.

La earning season dei pesi massimi australiani, tra cui BHP Group, Rio Tinto e National Australia Bank, è prevista per la prossima settimana.

Sul fronte Covid, lo stato di Victoria, dove si trova Melbourne, ha imposto un blocco del coronavirus per almeno cinque giorni, a partire da sabato. Le nuove restrizioni sono state annunciate dopo un’epidemia di COVID-19 in un hotel di quarantena.

In Giappone, il Nikkei, dopo essere stato chiuso giovedì per festività, ha terminato l’iltima seduta poco sotto la parità, scivolando da un massimo di oltre 30 anni nella sessione di negoziazione precedente, poiché gli investitori hanno registrato profitti ma i guadagni in Toyota Motor (+3,4%), dopo avere dichiarato di avere fino a quattro mesi di scorte di chip, e nelle azioni legate ai chip hanno limitato le perdite.

Le azioni legate ai chip hanno guadagnato dopo che negli Usa l’indice dei semiconduttori di Filadelfia ha raggiunto livelli record durante la notte mentre Bloomberg News ha riferito che l’amministrazione del presidente Joe Biden ha promesso misure aggressive per affrontare la carenza di chip, che sta riducendo la capacità produttiva di settori quali l’automotive e la telefonia.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si fissa a 1,2123 mentre il dollaro/yen si attesta a 104,84. Tra le materie prime, in calo il petrolio con il Brent a 60,59 dollari al barile (-0,9%) e il Wti a 57,66 dollari al barile (-1%). In flessione anche l’oro a 1.819 dollari l’oncia (-0,4%).

Tornando ai listini asiatici, ricordiamo chiuse Hong Kong, Cina, Corea del Sud, Taiwan e Singapore. In Giappone, Nikkei (-0,1%), Topix (+0,2%); Australia (-0,6%), India (+0,2%) e Nuova Zelanda (-1,3%).

Il tutto, dopo le seguenti chiusure a Wall Street: Dow Jones e Russell 2000 invariati, S&P500 in rialzo dello 0,2% e Nasdaq dello 0,4%.