Mercati – Chiusura debole per l’Europa, Milano a -0,7%

Eurolistini deboli nonostante l’andamento lievemente positivo di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in calo dello 0,7% in area 23.440 punti, debole come l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%). Variazioni più contenute per il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (flat) e il Dax di Francoforte (-0,3%), mentre a New York viaggiano poco mossi Dow Jones (+0,2%), S&P500 (+0,1%) e Nasdaq (flat).

Da una parte gli operatori guardano con ottimismo alla ripresa dell’economia, sostenuta dai nuovi stimoli fiscali in arrivo, dal proseguimento delle vaccinazioni e dal graduale rallentamento della pandemia, nonostante le incognite legate alle varianti del virus. Dinamiche che hanno spinto l’azionario globale a realizzare il rally più esteso dal 2003, mentre la curva dei Treasuries è sui livelli più ripidi da circa cinque anni.

Segnali positivi anche dall’agenda macroeconomica, con l’indice Zew di febbraio relativo alla fiducia degli investitori istituzionali tedeschi in miglioramento da 61,8 a 71,2 punti (consensus 59,5) e la seconda lettura sul Pil dell’eurozona del quarto trimestre lievemente migliore della prima stima (-0,6% t/t e -5,0% a/a).

In Italia, a dicembre, le esportazioni segnano un calo del 3,8% rispetto a novembre e le importazioni sono scese dell’1,1%. Su base annua, invece, l’export accelera la crescita segnando un più 3,3%, dopo il più 1,1% di novembre, mentre l’import cala dell’1,7% rispetto a dicembre 2019.

Sul Forex l’euro/dollaro scende nuovamente a 1,211 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 105,8 aspettando le minute relative all’ultimo meeting della Fed in uscita domani.

In giornata si è svolta la riunione in videoconferenza dell’Ecofin, in cui i ministri finanziari hanno fatto il punto della situazione e delle prospettive economiche attuali e si sono concentrati sull’attuazione delle misure concordate lo scorso anno in risposta alla pandemia.

La presidenza della Commissione Ue ha sottolineato che il regolamento del Recovery and Resilience Facility dovrebbe entrare in vigore il 19 febbraio e a partire da quella data gli Stati membri potranno iniziare a presentare ufficialmente i propri piani nazionali.

Intanto, sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in area 91 punti base, con il rendimento del decennale italiano in risalita allo 0,56%. Intanto la domanda per i Btp a 10 e 30 anni ha già superato i 100 miliardi, a testimonianza dell’appetito del mercato con l’arrivo del governo di Mario Draghi, che si prepara a ricevere tra domani e giovedì la fiducia del parlamento.

Tra le materie prime, scambiano contrastate le quotazioni del greggio dopo i recenti rialzi innescati dalla fiducia nella ripresa economica e dalle rinnovate tensioni in Medio Oriente. In lieve calo il Brent (-0,3%) a 63,1 dollari, positivo il Wti (+0,7%) a 59,9 dollari, complice l’ondata di gelo negli Stati Uniti che ha aumentato la domanda di energia e minaccia la produzione in Texas.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanza Saipem (+1,6%) seguita da Campari (+0,7%), Stellantis (+0,7%) e Nexi (+0,7%). In coda al Ftse Mib le utilities A2A (-2%), Italgas (-1,9%) ed Enel (-1,9%). Sottotono Poste Italiane (-1,2%) in attesa dei risultati preliminari.