Continuano a rincorrersi i rumor sulla quota di controllo di Banca Profilo, pari al 62,4% del capitale, in capo al fondo Sator Private Equity Fund (guidato da Matteo Arpe), che lo scorso 4 giugno 2020 ha annunciato l’avvio di un processo finalizzato alla valorizzazione di suddetta partecipazione con l’assistenza dell’advisor finanziario Lazard.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sarebbero arrivate le offerte vincolanti di Banor Sim e Banca Finint e quella non vincolante del fondo di investimento RiverRock, mentre un quarto soggetto, un gruppo italiano, sarebbe alla finestra. La deadline per presentare le offerte era fissata lo scorso venerdì.
L’indiscrezione sull’arrivo dell’offerta vincolante da parte di Banor Sim, realtà indipendente specializzata nella consulenza finanziaria e nelle gestioni di capitali e patrimoni, è stata riportata in precedenza da MF. Il deal verrebbe finanziato attraverso mezzi propri.
Il Sole 24 Ore ha invece riportato che Banca Finint, banca del gruppo Finint che raggruppa le società attive nei settori dell’Investment Banking e Management, avrebbe allo studio un progetto di fusione con Banca Profilo e, attraverso l’aggregazione con quest’ultima, punterebbe poi ad approdare a Piazza Affari. Banca Finint avrebbe presentato una proposta inclusiva di un mix in cash e azioni.
Nei mesi scorsi alcune indiscrezioni avevano riportato anche del possibile interesse del fondo Attestor, che in Italia controlla la private bank torinese Bim, ma questa possibilità sarebbe stata archiviata.
Sator Private Equity Fund, in coerenza con le proprie politiche di investimento e con in fondo in scadenza a fine anno, ha avviato suddetto iter.
Intorno alle 10:50 a Piazza Affari il titolo cede l’1,1% a 0,23 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,3 per cento.