Petrus Advisers, che secondo gli ultimi aggiornamenti Consob possiede il 3,015% del capitale di Creval, reputa il prezzo dell’Opa lanciata da Crédit Agricole Italia, pari a 10,5 euro per azione, non adeguato e, pertanto, non intende aderire.
“Riteniamo che l’offerta pubblica di acquisto non sollecitata di 10,50 per azione annunciata da Crédit Agricole sia inadeguata” si legge ina una nota. Lo si apprende dalla stampa.
Secondo le stime di Petrus, il fair value di Creval su base stand alone si aggira in un range di 13,2-17 euro per azione in un’ottica di medio termine e in una forchetta di 15,3-21,1 euro per azione in ottica M&A.
Ragion per cui, sottolineano, “non siamo interessati al tentativo di Crédit Agricole di ottenere il controllo del Credito Valtellinese senza corrispondere un premio di controllo e riconoscere agli azionisti della banca una porzione adeguata del valore creato da un’operazione di M&A”.
Petrus, inoltre, aggiunge che “l’attuale management team abbia realizzato un lavoro eccellente e oggi il Credito Valtellinese sia una banca estremamente solida con un futuro brillante davanti a sé”.
Petrus Advisers, quindi, “non intende aderire all’Opa” al prezzo di 10,50 per azione.
Intorno alle 10:45 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,1% a 12,04 euro, con il prezzo che si mantiene ben al di sopra di quello dell’Opa. Segnali che molti operatori di mercato interpretano come un possibile rilancio da parte di Crédit Agricole, anche se i vertici di quest’ultima nei giorni scorsi hanno ribadito che questo non succederà. L’indice di settore cede lo 0,3 per cento.