Mercati Usa – Previsto avvio negativo dopo sussidi di disoccupazioni peggiori delle attese

I futurres sull’azionario Usa cedono lo 0,6-1%, preannunciando una partenza negativa a Wall Street in un mercato in cui sta prevalendo un atteggiamento di prudenza in scia ai timori per un rialzo dell’inflazione.

Ieri i principali indici americani hanno chiuso contrastati, riuscendo a dimezzare le perdite nel finale. In rialzo il Dow Jones (+0,3%) che ha toccato un nuovo record, mentre lo S&P 500 ha terminato invariato e il Nasdaq ha ceduto lo 0,6%.

Gli operatori continuano a scommettere sulla progressiva ripresa dell’attività economica, grazie anche ai progressi nelle campagne di vaccinazioni, spostando gli acquisti verso i settori maggiormente ciclici.

Resta però sotto osservazione l’impennata dei rendimenti dei Treasuries, che pone interrogativi su quanto ancora possano salire i tassi prima di portare ad un riposizionamento tra le asset class, diventando dunque una minaccia per il rally dell’azionario.

Intanto, dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve è emerso che la banca centrale statunitense non vede ancora le condizioni per ridurre il massiccio programma di acquisto di titoli a supporto dell’economia americana, tuttora soggetta a rischi considerevoli per via della crisi sanitaria.

Tuttavia, il rimbalzo delle vendite al dettaglio negli Usa, con sorprese positive anche dalla produzione industriale e dai prezzi alla produzione, hanno spinto gli investitori verso un atteggiamento più cauto.

Se l’inflazione dovesse salire troppo, si teme qualche intervento sulla grande liquidità messa a disposizione per far fronte alla crisi e le possibili ripercussioni sul piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari allo studio dell’amministrazione Biden.

Sul fronte macro, l’agenda di oggi ha visto a pubblicazione delle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, salite a 861 mila unità dalle 848 mila della rilevazione precedente (rivista da 793 mila) e superiori alle 773 mila previste dal consensus.

Per quanto riguarda l’azionario, Walmart perde il 5% nel premarket, dopo aver previsto per quest’anno un rallentamento delle vendite e degli utili oltre a maggiori costi per il personale, l’automatizzazione e altre tecnologie.