Nell’ultima seduta il Ftse Italia Beni Immobili ha lasciato sul terreno il 3,8%, sottoperformando il corrispondente indice settoriale europeo (-1%) e il principale indice di Milano (-1,1%).
Gli operatori continuano a monitorare la pandemia e i segnali provenienti dalle trimestrali societarie, ma guardano con apprensione all’impennata dei rendimenti e ad una eventuale accelerazione dell’inflazione, che avrebbero effetti negativi sui costi di indebitamento e sui flussi di cassa futuri. Nei verbali della Federal Reserve pubblicati ieri i membri del Fomc hanno evidenziato che non ci sono le condizioni per ridurre il massiccio programma di acquisto di titoli a supporto dell’economia a stelle e strisce, tuttora soggetta a rischi considerevoli per via della crisi sanitaria. Oggi invece sono state diffuse le minute della Bce, da cui è emerso che a gennaio i governatori sono stati concordi sulla necessità di mantenere un ampio stimolo monetario.
Giornata di contrattazioni deboli per i titoli del comparto con Covivio che ha ceduto l’1,1% dopo la pubblicazione dei risultati al 31 dicembre 2020, chiusi con EPRA Earnings a 385 milioni (4,21 euro per azione), lievemente superiori alla guidance di 380 milioni pubblicata lo scorso luglio.
Vendite anche su IGD, in ribasso del 4,6% (+3,6% ytd).
Tra i titoli a bassa capitalizzazione, Nova Re (+0,4%) è l’unico a muoversi in territorio positivo, in una seduta che ha visto Aedes cedere il 7,7%, portando il rosso da inizio anno al 39%.