Analisi tecnica (Ftse Mib) – Recordati: pressione ribassista ancora elevata

Dal massimo relativo intraday dello scorso 11 febbraio a 46,14 euro le quotazioni dei titoli del gruppo farmaceutico italiano hanno avviato un deciso movimento discendente, rompendo al ribasso le principali medie mobili (a 200, a 100 e a 50 osservazioni) e scivolando nelle ultime due sedute fino all’importante supporto statico posto a 41,93 euro. Da segnalare che il downtrend in esame dei corsi delle azioni Recordati si è sviluppato all’interno di un canale ribassista di lungo periodo caratterizzato, però, da un’inclinazione negativa poco elevata.

Nell’ambito di questo quadro grafico moderatamente bearish nell’orizzonte temporale di medio e lungo periodo, il cedimento del sopracitato supporto statico posto a 41,93 euro potrebbe favorire la rapida discesa delle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Andrea Recordati verso il successivo supporto statico, ma anche dinamico (parete inferiore del sopracitato canale ribassista di lungo periodo) individuabile a 40,75 euro. Nel caso poi di rottura al ribasso di questo successivo livello, l’ulteriore deterioramento del quadro grafico potrebbe proiettare rapidamente corsi delle azioni Recordati verso i due obiettivi di breve periodo posizionabili rispettivamente a 39,73 euro, il primo, e a 37,33 euro, il secondo.

Lo scenario negativo appena delineato per le quotazioni dei titoli appartenenti all’indice di piazza Affari del settore salute e benessere, al contrario, potrebbe essere messo a rischio dal superamento di una prima resistenza statica posizionata a 43,41 euro in quanto l’alleggerimento della pressione ribassista potrebbe consentire un allungo in direzione della successiva barriera individuabile a 44,89 euro. L’eventuale breakout di questo livello potrebbe poi spingere i corsi delle azioni Recordati verso un primo obiettivo rialzista di breve periodo posizionabile a 46,14 euro, al di sopra del quale il successivo target è 47,50 euro.

La performance da inizio anno dei titoli Recordati è -6,4% (+20,7% nell’intero 2020) e il target price medio sulla base dei contributi degli 8 analisti rilevati da Bloomberg è 46,39 euro, con un potenziale rialzista del 9,3 per cento. Ricordiamo che ieri, il management del gruppo in esame ha pubblicato i risultati preliminari del 4° trimestre del 2020 e ha fornito una guidance per l’esercizio in corso, prevedendo una crescita per ricavi, Ebitda (600-620 milioni rispetto ai 569,3 del 2020) e utile netto (420-440 milioni rispetto ai 355 del 2020)

Prezzo di chiusura: 42,45 euro

+11,9% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 47,50 euro;

+8,7% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 46,14 euro;

+5,7% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 44,89 euro;

+2,3% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 43,41 euro;

 

-1,2% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 41,93 euro;

-4,0% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 40,75 euro;

-7,3% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 39,73 euro;

-12,1% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 37,33 euro.