Cassa Centrale Banca (CCB) “sta accelerando il processo di valutazione del dossier prima di prendere una decisione che sarà preventivamente condivisa con le BCC del gruppo”.
Lo ha affermato Mario Sartori, Ad della cassa trentina, nel corso di un incontro tenuto con i sindacati, secondo quanto riporta una nota della FABI.
Nei giorni scorsi MF aveva riportato che il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e CCB potrebbero definire a breve la futura governance di Carige, di cui sono azionisti rispettivamente con l’80% e l’8,3% del capitale.
Secondo il giornale, il negoziato tra FITD e CCB dovrebbe sbloccarsi entro la prima metà di marzo. CCB detiene un’opzione call per acquistare l’80% attualmente nelle mani dello stesso FITD con scadenza a fine 2021, ed esercitandola arriverebbe a detenere il controllo dell’istituto ligure.
Le interlocuzioni tra i due soci sarebbero partite a fine 2020 e starebbero per arrivare alle battute conclusive, anche alla luce del fatto che è terminata la doppia due diligence sui conti di Carige (i risultati preliminari saranno esaminati dal cda), e quindi si dispongono di tutte le informazioni necessarie per decidere. Al momento però le posizioni non convergerebbero.
Il quotidiano ha aggiunto che CCB avrebbe richiesto di rivisitare gli accordi per tenere conto del mutato scenario macroeconomico che rende inattuali le condizioni concordate a fine 2019, Ragion per cui il gruppo cooperativo avrebbe chiesto alla controparte di abbassare il prezzo per esercitare l’opzione, e anche di iniettare nuovi mezzi freschi nelle casse di Carige, con il FITD che non sarebbe propenso.
Riguardo a CCB, Sartori, ha spiegato che “la recente attività di valutazione degli attivi da parte della BCE sta andando positivamente, smentendo quanto emerso recentemente sulla stampa”, aggiunge la nota della FABI