Mercati – Piazza Affari in rosso (-1,4%) con l’Europa, riflettori su Powell

Tra le borse continentali prevalgono i segni negativi e i futures sugli indici di Wall Street puntano verso una partenza in rosso, appesantita dai tecnologici.

A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dell’1,4% in area 22.690 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%), mentre resiste sulla parità l’Ibex 35 di Madrid. Per quanto riguarda gli Usa, dopo la chiusura contrastata di ieri, il derivato sul Nasdaq cede circa l’1,8%, il future sullo S&P500 lo 0,7% mentre per il Dow Jones si prospetta un avvio in lieve ribasso.

Gli investitori continuano a monitorare la risalita dei rendimenti obbligazionari e delle materie prime e a interrogarsi sulle valutazioni dell’azionario, in particolare dei titoli tech che hanno trainato la rimonta dopo il crollo innescato dalla pandemia.

Da un lato si teme che l’equity abbia già in gran parte scontato le prospettive di recupero legate alle vaccinazioni e ai nuovi stimoli fiscali negli Usa, dall’altro si teme che le banche centrali possano cominciare a riconsiderare i programmi di emergenza attuati per fronteggiare la crisi sanitaria, riducendo il sostegno ai mercati.

Gli operatori attendono dunque rassicurazioni da Jerome Powell, chiamato oggi a testimoniare per l’audizione semestrale alla commissione bancaria del Senato Usa. In particolare, si prevede che il presidente della Fed smorzi i timori legati ad una risalita dell’inflazione, nonostante l’imponente piano di aiuti da 1.900 miliardi di dollari dell’amministrazione Biden.

Dall’agenda macroeconomica è in programma il dato di febbraio sulla fiducia dei consumatori statunitensi, mentre nell’eurozona l’inflazione si conferma allo 0,9% a gennaio. In Italia, a dicembre, gli ordinativi industriali sono cresciuti del 7% su base annua mentre il fatturato è sceso dello 0,5%.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,215 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale leggermente a 105,3. In lieve rialzo la sterlina a 1,408 dollari dopo che il premier britannico Boris Johnson ha aperto ad un possibile allentamento graduale delle restrizioni pandemiche.

Tra le materie prime riducono i guadagni ma restano ben intonate le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 64,8 dollari e il Wti (+0,8%) a 62,2 dollari, mentre l’oro è tornato sopra quota 1.800 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 95 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo allo 0,64%. Nell’asta odierna di Ctz sono stati assegnati titoli per 2,5 miliardi, con rendimento in calo di 3 centesimi a -0,308 per cento.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate gli acquisti premiano ancora Atlantia (+3,6%) in attesa dell’offerta del consorzio di Cdp e Leonardo (+2,8%) in vista del Cda sull’Ipo di DRS. In calo invece Amplifon (-4,7%) e Stm (-4,5%) in scia all’intonazione negativa dei tecnologici.