Banca Finint starebbe lavorando alla costituzione di una cordata di investitori, principalmente provenienti dal Nord-Est (ma anche internazionali) per rilevare una quota di circa il 10% del capitale di Cattolica, acquisendo buona parte delle azioni proprie (12,3% del capitale) che la società possiede dopo l’esercizio del recesso da parte dei soci a seguito della trasformazione in Spa, che l’IVASS ha chiesto di cedere entro la fine del 2021.
Lo si apprende da Reuters e da altre fonti di stampa, tra cui MF, secondo cui il progetto sarebbe nell’aria da tempo ma starebbe prendendo corpo soltanto adesso.
Secondo MF Enrico Marchi, presidente di Banca Finint, avrebbe avviato le interlocuzioni con la Vigilanza, a cui spetta dare il via libera all’acquisto di una partecipazione qualificata nelle assicurazioni.
“Sarebbe molto importante e, opportuno che, accanto a un socio autorevole come Generali, ci fossero anche espressioni del territorio come le fondazioni, i family office e investitori istituzionali per rivitalizzare una compagnia assicurativa che rappresenta un asset fondamentale soprattutto nell’area del Nord Est”, ha affermato Marchi alla stampa parlando a proposito di Cattolica.
Secondo quanto riporta Radiocor, l’operazione non sarebbe ostile né nei confronti di Generali, diventata nei mesi scorsi primo socio della compagnia veronese con il 24,4% del capitale dop avere sottoscritto un aumento di capitale riservato da 300 milioni nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale da 500 milioni richiesto dall’IVASS (la seconda tranche da 200 milioni dovrà essere eseguita entro il 31 luglio 2021), né della stessa Cattolica, che avrebbe ricevuto diverse manifestazioni di interesse per le azioni oggetto di recesso.
In scia all’indiscrezione intorno alle 10:10 a Piazza Affari il titolo guadagna il 6% a 4,52 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,1 per cento.