Il nuovo esecutivo guidato premier Mario Draghi non avrebbe intenzione di cambiare su strategia su Mps e intenderebbe finalizzare la privatizzazione dell’istituto, di cui il Tesoro (oggi in capo a Daniele Franco) è il primo azionista con il 64,2% del capitale, nei termini concordati con le autorità europee, in base ai quali dovrebbe avvenire entro il 2021.
Lo si apprende da Reuters, secondo cui un decreto approvato lo scorso ottobre prevede che la privatizzazione venga portata a termine al più tardi entro metà 2022.
Il MEF, precedentemente guidato da Roberto Gualtieri, stava lavorando ad alcuni incentivi per agevolare una potenziale aggregazione con un altro istituto. Questo è quanto hanno riportato vari rumor, secondo cui il partner più probabile per una fusione con la banca senese sarebbe stata UniCredit, che nel frattempo ha visto un cambio il timone, con il neo Ceo Andrea Orcel che insedierà ufficialmente a metà aprile e solo dopo si potrà avere un quadro più chiaro sulla strategia che vorrà intraprendere.
Intorno alle 15:20 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,2% a 1,25 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,9 per cento.