TIM – Utile netto a 7,2 mld e indebitamento netto in calo di 4,3 mld nel 2020

TIM ha chiuso il 2020 con ricavi per 15,81 miliardi, in diminuzione del 12,1% su base annua; la variazione organica dei ricavi, calcolata escludendo l’effetto negativo delle variazioni dei tassi di cambio, le variazioni del perimetro di consolidamento e le componenti non ricorrenti, è pari a -6,4%. Il fatturato del quarto trimestre 2020 è pari a 4,15 miliardi (-2,1% a/a organico).

A livello geografico, i ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 5.339 milioni (-7,9% organico esclusi i non ricorrenti), con un peso del 70% sul totale, mentre le attività in Brasile hanno generato un giro d’affari di 1.407 milioni (+3,1% organico esclusi i non ricorrenti) e pesano per il 30%.

L’Ebitda del 2020 è pari a 6,74 miliardi, in calo del 17,3%, mentre l’Ebitda organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 7,06 miliardi (-5,9% su base annua), con un’incidenza sui ricavi del 44,6% (44,3% nel periodo di confronto).

Per quanto riguarda il solo quarto trimestre 2020, l’Ebitda ammonta a 1,62 miliardi (1,65 miliardi nel 4Q 2019), mentre l’Ebitda organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 1,76 miliardi (1,79 miliardi nel 4Q19).

L’Ebit 2020 è pari a 2,1 miliardi, in calo del 33,7% su base annua.

L’utile netto attribuibile ai Soci della Controllante si attesta a 7.224 milioni (916 milioni nel 2019). Il risultato beneficia anche dell’iscrizione di imposte differite attive conseguenti al riallineamento dei valori fiscali ex DL 104/2020 per 5,88 miliardi, oltre che del positivo effetto fiscale per le minori imposte di esercizi precedenti che si generano grazie all’agevolazione del “patent box” (299 milioni).

L’indebitamento finanziario netto rettificato a fine 2020 ammonta a 23,3 miliardi, in diminuzione di 4,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, mentre l’indebitamento finanziario netto rettificato – after lease (al netto dell’impatto di tutti i lease), metrica adottata dai principali peer europei, risulta pari a 18,6 miliardi, in diminuzione di 3,3 miliardi rispetto a fine 2019.

Il Cda proporrà all’assemblea del 31 marzo la distribuzione di un dividendo calcolato sulla base dell’importo lordo di 0,01 euro per ciascuna azione ordinaria e 0,0275 euro per ciascuna azione di risparmio.