“Siamo rimasti in pochi. Ormai abbiamo parlato con tanti interlocutori perché ci fa piacere e vogliamo parlare con tutti. Siamo aperti a valutare qualsiasi possibilità”.
Lo ha affermato alla stampa intervenendo a un evento Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, parlando a proposito di una possibile aggregazione, mentre nel frattempo il titolo è ben intonato a Piazza Affari, guadagnando intorno alle 14:40 l’1,4% a 2,19 euro, perfettamente in linea con l’indice di settore (+1,4%).
Anche di recente il manager aveva ribadito l’apertura a una potenziale aggregazione, con la banca che resta quindi al centro dell’attenzione del mercato nell’ottica del consolidamento.
L’istituto di piazza Meda ultimamente viene accostato dai rumor a Bper, ma di recente è stata associata anche a UniCredit (con il mercato che resta in attesa di capire quale strategia vorrà implementare il nel Ceo Andrea Orcel una volta insediatosi ufficialmente, mentre il precedente Ad Jean Pierre Mustier non era a favore di operazione di M&A) e, prima ancora, a Crédit Agricole, che poi ha virato su Creval.
Nei prossimi anni “rimarranno tre o quattro banche forti a livello domestico, tre o quattro forti banche internazionali e molte banche specializzate. Un panorama bancario che aveva centinaia di banche si sta restringendo. Anche in Italia sono rimaste molte meno ed è la dimostrazione inevitabile del processo che si verificherà anche in futuro”, ha aggiunto Castagna.