ESI – Scatto alla nascita, ma elevati rischi geo-politici sulle aree di sviluppo

ESI, operativa dal secondo semestre 2019, é approdata all’Aim lo scorso 26 ottobre dopo aver archiviato la prima metà del 2020 con ricavi a 4 milioni grazie all’avvio dell’attività relativa alla commessa “Baleari” ottenuta da Enel per i lavori sull’isola di Maiorca per un valore complessivo di 14,7 milioni. La quotazione ha consentito di raccogliere 3 milioni circa di mezzi freschi, indirizzati a sostegno del processo di crescita che prevede l’ulteriore rafforzamento della posizione di mercato a livello nazionale ed internazionale, ove però le aree di sviluppo sono in Congo, Mozambico e Burundi, i cui valori cumulati restano inoltre al di sotto di 1,4 milioni di euro.

Attività

ESI (Energy System Integrator) è nata nel settembre 2018 (ma operativa dalla seconda metà del 2019) dal conferimento del ramo «renewables» di Work System Srl. La società opera nel mercato della energie rinnovabili, in qualità sia di EPC (Engineering, Procurement and Construction) sia come System Integrator (principali aree di business). In particolare è attiva nei segmenti del fotovoltaico, eolico, off-grid, mini-grid ed hybrid, per la costruzione chiavi in mano di impianti fotovoltaici ed eolici di grandi dimensioni, che richiedono tecnologie di realizzazione sempre più sofisticate. ESI è anche specializzata nel “revamping” di impianti fotovoltaici tradizionali di grandi dimensioni.

Il gruppo opera in Italia e all’estero servendo clienti pubblici e privati (Governi stranieri – Fondi di investimento ed Onlus – Multinazionali delle Energie Rinnovabili).

Ultimi Avvenimenti

Nel primo semestre la società è stata impegnata nel processo di quotazione all’Aim, conclusosi lo scorso 26 ottobre con l’inizio delle negoziazioni. La quotazione ha consentito di raccogliere 3 milioni circa di mezzi freschi che, come dichiara Riccardo Di Pietrogiacomo, fondatore e Presidente “consentiranno di sostenere i programmi di sviluppo con maggiore tenacia, rafforzare ulteriormente la posizione di mercato a livello nazionale ed internazionale e di crescere anche per linee esterne”.

Dal punto di vista operativo, nel primo semestre 2020 il gruppo ha avviato i lavori relativi alla commessa “Baleari”, per lo sviluppo di impianti PV, per un valore complessivo di 14,7 milioni per Enel Green Power, consolidando la presenza internazionale. Progetto che prevede la costruzione di due impianti fotovoltaici sull’isola di Maiorca, rispettivamente della potenza di 22MWp e 15 MWp.

A metà dicembre è stato completato e connesso alla rete elettrica nazionale il primo impianto da 22MWp, dal valore di circa 9 milioni di competenza del 2020, grazie anche all’apporto di risorse finanziarie da parte di Banco Santander (Spain).

A conferma della dinamicità e dell’impegno a continuare il percorso di crescita nel mercato delle energie rinnovabili, successivamente all’ingresso in Borsa Esi ha siglato importanti progetti.

A metà dicembre ha sottoscritto con AVSI Foudation (organizzazione non profit che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo ed aiuto umanitario in 33 Paesi), con la quale collabora da tempo, un contratto per la costruzione di un impianto fotovoltaico Mini-Grid nella Repubblica Democratica del Congo, del valore di 0,6 milioni. Il contratto sarà per il 40% di competenza del 2020 e per la restante parte del 2021.

A inizio dicembre ha invece ottenuto un tender internazionale per la progettazione e la realizzazione di un impianto fotovoltaico Off-Grid in Mozambico (potenza nominale di 115 KWp e una capacità di storage di 300 KWh) del valore di 529mila euro, dei quali 70mila euro di competenza del 2020 e i restanti 459mila del 2021.

L’aggiudicazione segue di pochi giorni la firma di un contratto per la costruzione di un nuovo impianto fotovoltaico Off-Grid in Burundi, del valore di 256mila euro, commissionato dall’Istituto della Cooperazione Universitaria (ICU).

Conto Economico

Si premette che la società ha iniziato ad operare nel secondo semestre 2019, periodo in cui ha lavorato su una sola commessa per il revamping e l’ammodernamento dell’impianto fotovoltaico nei pressi di Canino (VT), consuntivando ricavi per 3,8 milioni, interamente di competenza alla business unit EPC, e un utile netto di 423 mila euro.

Nella prima metà del 2020 i ricavi hanno superato 4 milioni, dei quali 3,8 milioni realizzati in Spagna e relativi alle commesse Baleari, avviate in gennaio, e la restante parte riferita principalmente alla commessa Canino.

Nel periodo i costi hanno assorbito 4 milioni, le cui principali componenti sono rappresentate dall’acquisto di beni (2,2 milioni), tra cui le strutture tracker, cavi, componentistica elettrica essenzialmente per la realizzazione delle Commesse Baleari e della commessa Canino, e dai costi per servizi (1 milione) riconducibili alle lavorazioni da parte di terzi.

L’Ebitda si attesta pertanto a 11mila euro, mentre l’Ebit evidenzia un deficit di 8mila euro, dopo ammortamenti pari a 19 mila euro. Questi ultimi si riferiscono principalmente all’avviamento derivante dal conferimento del ramo renewables di Work System Srl.

Il primo semestre si è chiuso con un risultato netto di gruppo positivo per 6mila euro, spesati oneri finanziari netti per 19 mila euro e imposte positive per 6mila euro.

A fine settembre 2020 il portafoglio ordini del Gruppo risulta pari a 21,6 milioni (comprensivo di 4 milioni di ricavi di fine giugno 2020) composto per 15,9 milioni circa da commesse contrattualizzate, 4,8 milioni circa da gare pre-aggiudicate e 0,9 milioni da gare già aggiudicate e quindi pronte per essere contrattualizzate.

Stato Patrimoniale

Sul fronte patrimoniale a fine giugno 2020 il gruppo presenta liquidità netta per 130mila euro (843mila a fine 2019) e un patrimonio netto pari a 566mila euro (582mila nel dicembre 2019). Dati che non recepiscono ancora gli effetti dell’aumento di capitale connesso all’approdo in Borsa.

Strategia

La società intende utilizzare i 3 milioni circa di proventi introitati con la quotazione a sostegno del processo di crescita intrapreso che prevede le seguenti linee guida:

  • Consolidamento della posizione di mercato, mediante una crescita dimensionale che consentirebbe di partecipare a gare di dimensioni sempre maggiori in termini di potenza installata (MWp) e capacità installata (MWh);
  • Internazionalizzazione, con l’obiettivo di penetrare e svilupparsi in altri mercati esteri, con particolare focus sia sui paesi europei, sia su quelli emergenti. In particolare Esi guarda verso la Spagna, dove è già presente, con l’intenzione di consolidare la presenza sulle isole Baleari e Canarie. In Portogallo, intende invece valutare la possibilità di presentare offerte e gare per partecipare a nuove aste pubblicate dal governo.
  • Crescita per linee esterne con l’integrazione e/o l’acquisizione di imprese operanti nello stesso settore che permetterebbe al Gruppo di offrire una gamma più completa di servizi EPC.

Outlook

Integrae Sim, nello studio di fine ottobre 2020, ha sviluppato le proprie proiezioni prendendo in considerazione le gare e offerte già aggiudicate e quelle per le quali è già avvenuta la preaggiudicazione. Secondo gli analisti il gruppo nel 2020 genererà un valore della produzione pari a 17 milioni, con un Ebitda margin del 15,9%, corrispondente a un valore assoluto di 2,7 milioni. Mentre l’Ebit margin stimato è pari al 15,3%, corrispondente a 2,6 milioni. L’utile netto è atteso 1,8 milioni.

Per gli anni successivi, gli esperti di attendono una crescita  progressiva dei ricavi, dai 16,5 milioni stimati per il 2020 ai 24,8 milioni di fine 2024 (Cagr 20-24 del 10,6% in linea con quello del mercato di riferimento). L’Ebitda è stimato 4,2 milioni a fine periodo, con una marginalità salita al 16,8% (15,9% nel 2020) grazie allo spostamento delle commesse del segmento EPC a quelle del segmento System Integrator, che presentano una maggiore marginalità.

Borsa

ESI è sbarcata all’Aim lo scorso 26 ottobre manifestando un forte interesse da parte degli investitori, testimoniato sia da una domanda pari a circa 2 volte l’offerta sia dal +50% a 3,15 euro messo a segno nel primo giorno di contrattazione. Rialzo proseguito nei giorni successivi quando il titolo ha toccato il massimo a 4,71 euro, fermo poi ritracciare viaggiando in area 2,8-3,1 euro fino al picco a 3,7 euro del 20 gennaio 2021.

Il titolo oggi prezza 3,2 euro e dal prezzo di collocamento, a 2,1 euro, ha registrato una crescita del 52%, rispetto al 25,8% evidenziato dell’indice Aim Italia nel pari periodo.

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