Tenaris ha chiuso il quarto trimestre 2020 con ricavi in calo del 35% su base annua ma in aumento del 12% rispetto ai tre mesi precedenti a circa 1,13 miliardi di dollari, facendo meglio degli 1,06 miliardi attesi dal consensus beneficiando del graduale recupero dell’attività di trivellazione nelle Americhe.
Superiori alle attese anche i margini operativi, grazie al miglioramento della performance industriale e all’effetto della leva operativa su una base di costi fissi minori dopo le misure di ristrutturazione messe in atto nel corso dell’esercizio.
L’Ebitda è diminuito del 33,8% a 192 milioni (157 milioni il consensus), ma aumentato del 79% rispetto al terzo trimestre 2020 con una marginalità salita al 17% (+30 punti base vs 4Q19, +640 punti base vs 3Q20).
L’Ebit si è attestato a 7 milioni (-5 milioni il consensus) dai 152 milioni del quarto trimestre 2019, mentre il periodo si è chiuso con un utile netto dei soci di 107 milioni (6 milioni il consensus) rispetto alla perdita di 33 milioni al 30 settembre 2020 beneficiando del forte contributo dell’investimento in Ternium.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 1,1 miliardi, stabile rispetto al 30 settembre 2020 dopo un free cash flow operativo di 139 milioni di dollari, che include un aumento di 38 milioni nel capitale circolante, e dopo Capex per 38 milioni e il pagamento di dividendi per 83 milioni.
Il consiglio di amministrazione ha approvato il pagamento di dividendi per un totale di 248 milioni, che include l’acconto di 83 milioni pagato a novembre. La cedola di 0,14 dollari per azione sarà messa in pagamento il prossimo 26 maggio, con ex-dividend date il 24 maggio e record date il 25 maggio.
Nell’intero 2020, Tenaris ha riportato perdite per 642 milioni di dollari, ricavi in discesa del 29% a 5,147 miliardi, Ebitda in calo del 53% a 638 milioni e margine Ebitda in diminuzione dal 18,8% al 12,4%.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società prevede un recupero graduale delle vendite durante la maggior parte del 2021. Tuttavia, nel primo trimestre l’Ebitda sarà impattato per circa 20 milioni da costi addizionali e da perdite di produzione in Usa e Messico causate dall’ondata di gelo che ha colpito il Texas nelle ultime settimane.
L’Ebitda del primo trimestre dovrebbe quindi mantenersi sui livelli del quarto trimestre 2020, salvo poi migliorare con una marginalità che si dovrebbe stabilizzare al 20% grazie all’incremento dei prezzi che dovrebbe compensare i maggiori costi delle materie prime.