In attesa dell’insediamento ufficiale quale nuovo Ceo, fissato a metà aprile, cominciano a circolare i rumor sulle prime mosse di Andrea Orcel.
Secondo quanto riportato da MF, il manager da alcune settimane avrebbe iniziato una serie di vertici e colloqui conoscitivi con tutti i top manager della banca di piazza Gae Aulenti.
Il tutto allo scopo di iniziare a ragionare sulla strategia da intraprendere e sulle priorità operative nelle varie divisioni, che dovranno poi essere definiti in un nuovo piano industriale.
Secondo il giornale, Orcel di focalizzerà sul rafforzamento della rete commerciale e del Corporate e Investment Banking, area quest’ultima che ha caratterizzato gran parte della carriera professionale del banchiere.
Il mercato resta in attesa di capire anche se la strategia che il neo Ad vorrà perseguire includerà anche operazioni straordinarie.
“UniCredit vuole crescere, senza escludere operazioni per linee esterne. Siamo in una fase di profondo cambiamento e la crescita per linee esterne è uno degli strumenti a disposizione, anche se come è ovvio il cda non approverà nessuna operazione che non sia nell’interesse pieno di tutti i suoi azionisti”, aveva affermato in una recente intervista il presidente designato Pier Carlo Padoan.
“Abbiamo voglia di crescere e di creare valore più di prima. Il nostro concorrente dall’altra parte della strada ha fatto un balzo in avanti nelle dimensioni attraverso un’acquisizione e non nego che questo ha modificato lo scenario competitivo. Di sicuro UniCredit dovrà considerare questo aspetto e ritengo che il nuovo Ceo se ne occuperà direttamente”, aveva aggiunto Padoan.
UniCredit continua ad essere indicata dai rumor come il partner ideale per una potenziale fusione con Mps. Opzione che “sarà valutata come tutte le altre, facendo i conti. In passato è stato posto il tema della neutralità di capitale, che è un tema importante perché preserva i risultati del lavoro di rafforzamento svolto negli anni scorsi”, aveva affermato Padoan.
Si segnala che a banca ha siglato un accordo con i sindacati italiani sul premio di produttività 2020. Per la FABI il riconoscimento di 1.000 euro a dipendente è “un risultato di grande rilevanza in un contesto difficile”.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,7% a 8,89 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,5 per cento.