Il Gruppo Veolia ha archiviato il 2020 con ricavi pari a 26,0 miliardi rispetto a 27,2 miliardi del 2019, in diminuzione del -4,3% a cambi correnti, del -2,9% a cambi costanti e del -2,5% a perimetro e tassi di cambio costanti.
Secondo una ripartizione per attività, a cambi costanti, il fatturato Water è diminuito leggermente, -1,0% a 10,9 miliardi, con volumi stabili (-0,2%), prezzi in aumento (+ 0,7%) ma minori lavori di costruzione per crisi sanitaria. I ricavi Waste sono diminuiti del 3,2% a 9,7 miliardi, con volumi in calo del -5,2% e prezzi in aumento del + 2,0%. Il fatturato Energy è diminuito del 5,8% a 5,4 miliardi, ma solo del -2,0% a perimetro e cambi costanti, dopo la cessione del business energetico municipale negli Usa alla fine del 2019.
L’EBITDA è stato pari a 3,6 miliardi, in calo del -8,0% a tassi di cambio costanti rispetto all’anno precedente.
L’EBIT corrente è stato di 1,3 miliardi, in calo del -24,8% a tassi di cambio costanti per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.
L’utile netto corrente attribuibile agli azionisti della Società ha registrato un calo del 43.9% a cambi costanti a 415 milioni, rispetto a 759,8 milioni del 2019.
L’utile netto di Gruppo è crollato del 87,7% a cambi costanti a 89 milioni, rispetto a 625 milioni del 2019.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 ammontava a 13,217 miliardi, in aumento rispetto a 10,7 miliardi di fine 2019, principalmente per effetto dell’acquisizione del 29,9% di Suez Environnement.
Il Cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo a valere sull’utile 2020 di 0,70 euro per azione.
La guidance 2021, indica ricavi sopra il livello del 2019; EBITDA superiore a 4 miliardi, in crescita di oltre il 10% a cambi costanti; indebitamento finanziario netto sotto i 12 miliardi e un coefficiente di leva finanziaria inferiore a 3x; recupero della politica dei dividendi pre-crisi.