Mercati asiatici – Giornata nera per il Giappone, Nikkei (-4%) e Topix (-3,2%)

Listini asiatici in rosso, dopo che l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha innescato un ampio sell-off a Wall Street.

Vendite che hanno acquisito slancio quando il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è spostato sopra l’1,5%, un livello che non si vedeva da più di un anno e di gran lunga superiore allo 0,92% a cui veniva scambiato solo due mesi fa.

Un andamento che riflette la crescente fiducia tra gli investitori che l’economia è sulla via della ripresa in scia alle notizie positive sui vaccini, ma anche le aspettative che l’inflazione è diretta al rialzo, il che potrebbe spingere le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse per raffreddare gli aumenti dei prezzi.

Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, intervenuto per la seconda parte della testimonianza semestrale al Congresso, ha ribadito che l’economia statunitense necessita ancora di ampio supporto e la strada per raggiungere la piena occupazione resta lunga, ridimensionando anche i timori legati ad un’accelerazione transitoria dell’inflazione.

Il vicepresidente della Fed, Richard Clarida, ritiene che la banca centrale proseguirà, con il ritmo attuale, gli acquisti di titoli per il resto dell’anno.

Intanto, gli investitori attendono che il Congresso approvi il piano di aiuti economici proposto dal presidente Joe Biden. Ciò include assegni per 1.400 dollari alla maggior parte degli americani. Tuttavia, il piano deve affrontare la ferma opposizione dei repubblicani ed è ancora soggetto a negoziati.

Sul fronte macro, in Giappone, a febbraio, l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è sceso dello 0,3% annuo, meno rispetto a quanto atteso dagli economisti (-0,4%). A gennaio il dato aveva segnato un calo dello 0,5%.

Sempre in Giappone, secondo la lettura preliminare, a gennaio la produzione industriale è aumentata del 4,2% su base mensile, dopo il -1,0% di dicembre. Il consensus indicava un incremento del 3,8 per cento. Su base annua, rispetto a gennaio 2020, il dato evidenzia una contrazione del 5,3% dopo il -2,6% di dicembre (consensus -5,4%).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,2151 e il dollaro/yen si attesta a 106,17. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 65,16 dollari al barile (-1,4%) e il Wti a 62,69 dollari al barile (-1,3%). Oro in flessione a 1.760 dollari l’oncia (-0,9%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai cede l’1,5% e Shenzen l’1,3%. Hong Kong a -2,9%.

In Giappone, più appesantiti Nikkei e Topix rispettivamente a -4% e -3,2%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: il Dow Jones cede l’1,8%, lo S&P500 il 2,4% ed il Nasdaq il 3,5%.