Sogefi ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 17,8% a 1,2 miliardi (-14,2% a cambi costanti), in un anno in cui la produzione automobilistica mondiale ha registrato una contrazione del 16,2%.
Dopo un primo semestre in calo del 55,6% a causa dei lockdown, a partire dal terzo trimestre il gruppo ha evidenziato un progressivo recupero che ha portato a una crescita su base annua negli ultimi tre mesi dell’esercizio del 2% (+8,9% a cambi costanti).
A livello di aree geografiche, l’Europa ha segnato un -18,3% a 755 milioni (-18,1% a cambi costanti), il Nord America un -13,1% a 251 milioni (-9,8% a cambi costanti), il Sud America un -46% a 59,5 milioni (-12,1% a cambi costanti) e l’Asia un -3,3% a 145 milioni (+0,9% a cambi costanti).
Per quanto riguarda le singole business unit, le Sospensioni hanno segnato un -27,3% a 400 milioni, la Filtrazione un -11,7% a 434 milioni e l’Aria e Raffreddamento un -12,7% a 372 milioni.
A livello operativo, i risultati del gruppo hanno risentito della riduzione del fatturato e degli oneri non ricorrenti legati all’avvio di piani per la riduzione dei costi fissi, in particolare in Europa, e per la razionalizzazione del footprint (cessione e chiusura di due siti produttivi in Europa) e della presenza geografica (cessione dell’attività filtrazioni in Brasile).
L’Ebitda ammonta a 137,6 milioni rispetto ai 177,4 milioni del 2019. Escludendo gli oneri non ricorrenti, il dato risulta pari a 156,9 milioni con una marginalità pari al 13%, superiore rispetto a quella del 2019 (12,1%).
L’Ebit si attesta a 7,2 milioni, a fronte dei 48,4 milioni nel 2019. La riduzione del dato riflette il calo dei ricavi, oneri lordi non ricorrenti (20 milioni rispetto ai 4,3 nel 2019) e ulteriori svalutazioni di immobilizzazioni (12,9 milioni rispetto ai 4,9 del 2019).
L’esercizio si è chiuso una perdita netta delle attività destinate a continuare di
19,6 milioni rispetto a un utile di 11 milioni nel 2019, principalmente a causa di 16,2 milioni di oneri non ricorrenti per razionalizzazioni.
Le attività cedute tra la fine del 2020 e l’inizio dell’esercizio in corso (le controllate brasiliana e spagnola della business unit Filtrazione) hanno dato luogo ad una perdita di 15,5 milioni, che si confronta con una perdita delle stesse di 7,9 milioni nel 2019.
La perdita netta del gruppo è risultata pari a 35,1 milioni, rispetto all’utile di 3,2 milioni dell’esercizio precedente.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 risulta pari a 358,1 milioni (291,3 milioni ante IFRS 16), in aumento rispetto ai 319 milioni al 31 dicembre 2019 dopo un free cash flow negativo di 38 milioni derivante principalmente
dall’evoluzione del capitale circolante.
Per il 2021, Sogefi prevede di tornare a un risultato positivo, in un anno in cui IHS prevede una ripresa della produzione mondiale del 13,7% rispetto al 2020, che rimarrà però inferiore al 2019 (-4,8%).