Il gap up dello scorso 3 febbraio ha consentito alle quotazioni del più grande istituto di credito italiano di riprendere con decisione il trend rialzista avviato il 30 ottobre sulla tenuta del minimo relativo intraday a 1,3786 euro, di lasciarsi alle spalle anche la media mobile a 50 sedute e di ritornare sopra 2,15 euro.
All’interno di un quadro grafico positivo sia nel medio sia nel breve periodo che beneficia anche del cosiddetto “reflation trade”, un nuovo segnale di forza per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo potrebbe arrivare dal superamento di una prima resistenza statica posta a 2,1835 euro, con possibile veloce allungo fino al successivo ostacolo individuabile a 2,249 euro. L’eventuale breakout di questo livello potrebbe poi permettere alle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Carlo Messina di mettere rapidamente nel mirino un primo obiettivo rialzista di breve periodo posizionabile a 2,345 euro, al di sopra del quale il successivo target è 2,4235 euro.
Lo scenario positivo appena delineato per i corsi delle azioni Intesa Sanpaolo potrebbe subire qualche ritardo nel caso di cedimento di un primo supporto statico posizionato a 2,103 euro in quanto si potrebbe ipotizzare una discesa fino al successivo supporto, sempre statico, individuabile a 2,038 euro. Nel caso poi di rottura al ribasso di questo livello, le quotazioni dei titoli del gruppo bancario milanese potrebbe proseguire la discesa verso un primo obiettivo di breve periodo posizionabile a 1,988 euro, con successivo target a 1,886 euro.
La performance da inizio anno dei titoli Intesa Sanpaolo è pari a +12,6% (-18,6% nell’intero 2020) e il target price medio sulla base dei contributi dei 27 analisti rilevati da Bloomberg è 2,38 euro, con un potenziale rialzista del 10,5 per cento.
Prezzo di chiusura: 2,1545 euro
+12,5% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,4235 euro;
+8,8% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,345 euro;
+4,4% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,249 euro;
+1,3% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,1835 euro;
-2,4% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 2,103 euro;
-5,4% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 2,038 euro;
-7,7% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 1,988 euro;
-12,5% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 1,886 euro.