Anima vede diverse potenziali opportunità provenienti dal consolidamento del settore bancario italiano in corso.
Lo ha affermato il Ceo Alessandro Melzi D’Eril in un’intervista a Reuters. “Il nostro focus e le nostre risorse finanziarie sono concentrate su cosa succederà in termini di M&A nel settore bancario. Osservando le banche potenzialmente coinvolte in M&A vedo diverse opportunità per noi”, ha spiegato il manager.
Anima nel 2020 aveva spiegato di disporre di 300-400 milioni da destinare a potenziali acquisizioni.
Tra le banche al centro dell’attenzione del mercato nell’ottica del consolidamento ci sono Banco Bpm, azionista di Anima con il 19,4% del capitale, che i rumor accostano a UniCredit (che negli anni scorsi ha ceduto la propria divisione di asset management) e Bper, quest’ultima socio di Arca con il 57,06% del capitale. In proposito, l’Ad di Anima ha spiegato: “Bper è l’unico istituto che gestisce un asset manager, Arca, e ci sarebbero risvolti positivi da una fusione tra Arca e Anima”.
La società di asset management ha accordi di partnership di lungo termine con lo stesso Banco Bpm, Mps (che il Tesoro deve privatizzare entro il 2021).
Inoltre, Anima ha in essere una partnership anche con Creval, su cui Crédit Agricole Italia ha lanciato un’Opa. In merito, Melzi d’Eril ha riportato: “Se l’accordo andrà a buon fine dovremo fermarci e trovare un nuovo equilibrio, ritengo che ci sia spazio per soluzioni reciprocamente soddisfacenti”.
Lo stesso Melzi d’Eril ha poi affermato a Radiocor che altre società potrebbero studiare il dossier sulla stessa Anima, precisando che “nessuno ha bussato alla porta e onestamente non ho avuto nessun contatto, anche perché non ho nessun mandato da parte degli azionisti di vendere la società”.
“La società è sottovalutata da tempo, pur avendo dimostrato la capacità di crescere anche nei momenti di difficoltà”. Ad esempio negli ultimi tre anni “la raccolta retail è stata negativa, ma abbiamo lavorato tanto sulla raccolta istituzionale e alla fine abbiamo estratto valore”, ha aggiunto l’Ad.
Intorno alle 10:45 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,8% a 4,22 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,2 per cento.