Spuntano nuovi rumor sulla diatriba in corso tra Mediaset e Vivendi, questa volta in merito al voto maggiorato.
Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, lo scorso 24 febbraio Vivendi avrebbe spedito una missiva a Mediaset per chiedere di integrare “senza indugio” l’informativa sul sito web dell’azienda relativa agli azionisti rilevanti iscritti al voto maggiorato in cui mancano il nome del gruppo francese e quello di Simon Fiduciaria, il trust in cui si trova quasi il 20% dei diritti di voto del gruppo francese.
Nell’elenco, spiega il gruppo francese nella lettera, è avvenuta solo l’iscrizione di Fininvest fra il 20 e 21 maggio 2019, mentre non compaiono quelle al tempo qualificate come “con riserva” di Vivendi e Simon rispettivamente del 22 luglio e 30 luglio 2019.
Secondo il giornale, la lettera sarebbe stata inviata all’attenzione del cda di Mediaset, del collegio sindacale e per conoscenza a Simon Fiduciaria (il trust a cui fa capo 19,19% delle quote e il 19,94% dei diritti di voto di Vivendi in Mediaset) e alla Consob.
La richiesta del gruppo transalpino fa riferimento al voto maggiorato introdotto in Mediaset dall’assemblea straordinaria del 18 aprile 2019, con regolamento adottato dal board il 14
maggio 2019.
Il quotidiano aggiunge che nella lettera si riporta che suddetto regolamento è oggetto di due distinte impugnative da parte di Vivendi e di Simon in ragione del fatto che è stato approvato da un’assemblea in cui Vivendi aveva partecipato senza la possibilità di votare e in cui a Simon Fiduciaria era stato vietato l’ingresso (il cda si era mosso in tal senso come in altre circostanza basandosi su alcune decisioni del Tribunale di Milano).
L’adozione del voto doppio diventa efficace dopo 24 mesi di possesso continuativo, a partire dalla data di iscrizione nell’apposito registro soci.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dello 0,5% a 2,39 euro, mentre l’indice di settore viaggia sulla parità.