Hosking Partners, socio di Creval con il 4,7% circa del capitale, ha ribadito che il prezzo offerto da Crédit Agricole nell’ambito dell’Opa è “molto più basso” del fair value della banca.
Django Davidson, fondatore e manager di Hosking Partners, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, ha affermato che “il fair value del Creval è sensibilmente più alto delle quotazioni attuali”, mantenendo la posizione già espressa lo scorso dicembre 2020.
“Solo guardando l’eccesso di capitale del Creval, è superiore alla sua capitalizzazione”, ha sottolineato Davidson, senza indicare un prezzo preciso. “Bisogna essere prudenti in questa fase nell’indicare un prezzo, non sappiamo come evolverà la situazione economica e tanti altri aspetti”, ha precisato il manager.
“La quotazione in Borsa, a 12 euro, significa che il mercato sta dicendo che il fair value è molto più alto di quanto offre l’Agricole. Quello che mostra il mercato è che l’Opa così non andrà in porto, che i francesi devono alzare il prezzo”, ha tuttavia fatto presente Davidson.
“Se andasse in porto l’Opa dell’Agricole a 10,5 euro sarebbe un pessimo segnale per l’Italia e per le banche italiane e io temo che a quel punto il loro prezzo, che già è molto basso rispetto a tutto il mondo, andrebbe ancora più giù”, ha aggiunto il manager.
Lo scorso novembre Creval ha annunciato un’Opa volontaria su Creval al prezzo di 10,5 euro per azione con un investimento complessivo per il 100% della banca di 737 milioni di euro.
Il prezzo del titolo Creval si è mantenuto ben sopra il prezzo dell’Opa indicando un mercato che scommette su un rialzo dell’offerta, nonostante il gruppo francese abbia più volte ribadito che l’offerta è congrua.
Tuttavia, sottolinea che “la quotazione in Borsa, a 12 euro, significa che il mercato sta dicendo che il fair value è molto più alto di quanto offre l’Agricole. Quello che mostra il mercato è che l’Opa così non andrà in porto, che i francesi devono alzare il prezzo”.
Inoltre, aggiunge, “se andasse in porto l’Opa dell’Agricole a 10,5 euro sarebbe un pessimo segnale per l’Italia e per le banche italiane e io temo che a quel punto il loro prezzo, che già è molto basso rispetto a tutto il mondo, andrebbe ancora più giù”.
Nei giorni scorsi Giampiero Maioli, Ceo di Crédit Agricole Italia, ha rimarcato che il prezzo offerto non sarebbe stato alzato.