Dopo che le comunicazioni Consob hanno ufficializzato che Francesco Gaetano Caltagirone è entrato nel capitale di Mediobanca con una quota pari all’1,014% del capitale, cominciano a rincorrersi i rumor su cosa potrebbe avere spinto l’imprenditore a fare questa mossa.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, si tratterebbe di un investimento puramente finanziario e non sarebbe da mettere in relazione con la quota in Generali, di cui Caltagirone è il secondo azionista con il 5,65% del capitale (quota rafforzata di recente), dietro proprio a Mediobanca, titolare del 12,97 per cento.
Il giornale aggiunge che la mossa di Caltagirone sarebbe staccata anche dall’investimento (dichiarato finanziario) di Leonardo Del Vecchio, primo azionista di Mediobanca con il 13,2% del capitale tramite Delfin e autorizzato dalla BCE a salire fino al 20 per cento. Lo stesso Del Vecchio è il terzo azionista di Generali con il 4,84% del capitale.
Secondo quanto riportato da Reuters, invece, la mossa di Caltagirone sarebbe da interpretare con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la presa su Generali. Secondo
La Repubblica e Il Sole 24 Ore, l’imprenditore potrebbe salire ulteriormente in Piazzetta Cuccia in base ai prezzi di Borsa.
MF riporta che il blitz di Caltagirone in Mediobanca potrebbe essere visto come un segnale nell’ottica della governance di Generali. Nel 2022, infatti, andrà in scadenza il mandato dell’attuale board della compagnia triestina.
Secondo l’Economia del Corriere della Sera, allo stato attuale non ci sarebbe alcuna strategia comune su Mediobanca tra Caltagirone e Del Vecchio.
Intanto, secondo indiscrezioni riportate da MF, la Consob, l’Antitrust UE e la BCE monitorano i possibili sviluppi nell’azionariato di Mediobanca e Generali.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,7% a 9,01 euro, mentre l’indice di settore cede lo 0,7 per cento.