Atlantia – Aspi chiude il 2020 con ricavi in calo del 26% e una perdita netta di 407 mln

Autostrade per l’Italia (Aspi), controllata da Atlantia, ha chiuso il 2020 con risultati fortemente condizionati dagli effetti dell’emergenza sanitaria, dal conseguente impatto sui ricavi da traffico, dagli ulteriori accantonamenti effettuati, anche a fronte del possibile accordo transattivo con il Governo, nonché dall’incremento delle attività di manutenzione.

Il traffico sulla rete del Gruppo evidenzia una contrazione del 27,1% rispetto al 2019 e i ricavi operativi sono scesi del 26% a 3,03 miliardi.

L’Ebitda si attesta a 629 milioni, in calo dell’11% rispetto al 2019. Si precisa che il margine operativo lordo del 2019 è appesantito dall’accantonamento straordinario di 1,5 miliardi correlato alla stima degli oneri da sostenere in relazione alle negoziazioni in corso con il Governo.

La perdita di esercizio di pertinenza del Gruppo è pari a 407 milioni, rispetto al risultato negativo per 282 milioni nel 2019.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 ammonta a 8.557 milioni, in aumento di 165 milioni rispetto al 31 dicembre 2019.

Le attività di manutenzione nel 2020 sono pari a circa 680 milioni, oltre il doppio rispetto alla media del 2017-2019.

Il cash flow operativo (“FFO”) è pari a 517 milioni, in diminuzione di 919 milioni rispetto al 2019 (942 milioni di euro su base omogenea).