Utility – A febbraio output elettrico -5,2% a/a, corre solo l’idrico (+31,9%)

A febbraio 2021, secondo quanto rilevato da Terna, la domanda elettrica in Italia è stata pari a 24,8 miliardi di kWh, inferiore del 3,4% rispetto a febbraio 2020.

Variazione che deve però considerare che nel 2020 febbraio ha avuto 29 giorni, contro i 28 di quest’anno: il dato, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, si riduce a -0,2%.

A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2021 (dati grezzi) è risultata ovunque negativa: -4,2% al Nord, -2,8% al Centro e -1,9% al Sud.

Le fonti rinnovabili hanno coperto il 33% della domanda (in linea rispetto a febbraio 2020).

La domanda elettrica del primo bimestre del 2021 risulta in calo del 2,2% rispetto al corrispondente periodo del 2020. Il dato rettificato, fortemente influenzato dal 2020 bisestile, porta a una variazione nulla.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 56,57 €/MWh nel mese in esame, in aumento del 43,9% su base annua ma in calo del 6,9% su base mensile.

Nel mese in esame, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,3% con produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero (+8,2% rispetto a febbraio 2020).

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh, in calo del 5,2% su base annua. In forte crescita la produzione idrica (+31,9%), in contrazione le altre fonti (eolica -27,6%; fotovoltaica -15,8%; geotermica -7,2%; termica -7,1%).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a febbraio scorso è stata pari a 51.351 MW, registrata lunedì 15 febbraio tra le 10:00 e le 11:00, superiore dello 0,4% rispetto al valore registrato alla punta dello stesso mese del 2020.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a febbraio 2021 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, che hanno risentito della minore produzione eolica (-27,6%), fotovoltaica (-15,8%), geotermica (-7,2%) e termica (-7,1%), che non è stata compensata dall’incremento dell’output idrico (+31,9%).

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-27,6%).