La Fondazione di Sardegna, secondo azionista di Bper con il 10,2% del capitale, presenterà una propria lista per il rinnovo del cda, fissato ad aprile. Tuttavia, l’ente sardo non è interessato a nominare l’Ad o la prima linea manageriale, in quanto ritiene che tale scelta spetti a Unipol, primo socio della banca modenese con il 18,9% del capitale oltre che partner nella bancassurance.
L’indiscrezione viene riportata da Il Messaggero, secondo cui dalla fondazione avrebbero fatto sapere di essere “un socio attento ma non operativo che si muove con una logica di tutela e valorizzazione del proprio patrimonio e non con una funzione, che non ci è propria, di un socio industriale. Sicuramente avremo una nostra lista ma è ancora presto per dire come e da quanti candidati sarà composta, certamente non aspirerà alla maggioranza e avrà la logica di un soggetto di natura fondazionale”.
Le recenti modifiche allo statuto, approvate dall’assemblea dello scorso 29 gennaio, hanno introdotto l’adozione di un criterio di elezione del cda di natura proporzionale, fondato sul metodo dei “quozienti”, che consente di presentare più liste e non più soltanto due (di cui una da parte del cda uscente).
Inoltre, è stata introdotta una soglia di “accesso al riparto” in modo tale che, ferma l’esigenza di legge di assicurare alla prima lista di minoranza la possibilità di esprimere almeno un amministratore, le altre liste di minoranza concorrano alla nomina del consiglio solo qualora abbiano ottenuto voti almeno pari al 5% del capitale con diritto di voto.
Tornando a Fondazione di Sardegna, il quotidiano riporta che l’ente non sarebbe a conoscenza di eventuali “ragionamenti” sulla riconferma del Ceo, Alessandro Vandelli, a cui viene riconosciuto negli ultimi anni di avere portato Bper a fare “passi avanti significativi”, prima con la trasformazione in Spa e poi con alcune operazioni straordinarie.
L’ente sardo, inoltre, secondo quanto si apprende da MF, sarebbe pronta a considerare nuove operazioni di M&A, ma ritiene che prima di valutare nuove operazioni l’istituto debba “eseguire bene l’acquisizione del ramo d’azienda di Ubi”.
“Ci sono alcune tendenze molto forti alla concentrazione, al maggior uso degli strumenti informatici e delle tecnologie e ad avere una efficienza operativa adeguata, ci sono benchmark di mercato chiari, occorre mantenere o rinforzare questi parametri in linea con le best practice del mercato”, avrebbero fatto sapere fonti vicino all’ente secondo quanto riporta il giornale.
I rumor continuano ad accostare Bper a Banco Bpm nell’ottica di una potenziale aggregazione. Altre indiscrezioni citano anche Banca Popolare di Sondrio.
Un quadro più chiaro lo si potrebbe avere dopo l’insediamento del nuovo board.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,5% a 2,01 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,1 per cento.